Come promesso dal precedente articolo, oggi passiamo insieme in rassegna le più importanti scoperte fitoterapiche come rimedio a chi è purtroppo già stato vittima della geoingegneria ed ora intende purificarsi, vale a dire il 99% della popolazione mondiale. C’è da premettere che esistono svariati rimedi in natura, così come ci sono diversi approcci naturopatici, e gli studi dei ricercatori indipendenti stanno procedendo a ritmi serrati: è probabile che fra un anno o anche meno ci ritroveremo qui tutti insieme a discutere di un nuovo rimedio miracoloso. Per il momento, questo è quello che dati i miei studi mi sento di consigliarvi come fitoterapia di base, adatta a tutti i casi.
Plantago psyllium
Ampiamente diffuso nel bacino del Mediterraneo, lo Psillio, oltre ad avere un aspetto gradevole, viene coltivato per i suoi semi dall’effetto purificante. Una volta raccolti e schiacciati, i semi vanno mescolati con un po’ d’acqua che ne forma una sostanza gelatinosa e gradevole al palato, ideale per essere bevuta dopo i pasti principali. La gelatina così ottenuta ed ingurgitata viene a contatto con le pareti di esofago, stomaco e soprattutto intestino, favorendo il distacco dei metalli pesanti lì bloccati che verranno poi espulsi in maniera naturale. Vi consiglio l’assunzione due volte al giorno, ma se vivete in città e siete all’inizio della cura va bene anche tre-quattro volte: come tutti i prodotti naturali non c’è rischio di sovradosaggio. Vi accorgerete presto dei risultati benefici di questa pianta: il vostro corpo si sentirà completamente depurato e abbandonando la pesantezza cronica che da anni vi attanaglia riacquisterete la leggerezza perduta degli anni privi di irrorazioni.
Dracunculus vulgaris
Il Dracunculus vulgaris è un fiore originario della macchia mediterranea che sfortunatamente soffre molto le irrorazioni clandestine e allo stato naturale si sta, soprattutto in Italia, via via estinguendo. La sua coltivazione in una casa già purificata dai metalli pesanti non presenta tuttavia particolari difficoltà, a patto di fornirgli un terreno ricco di humus e di tenerlo spesso al sole. In primavera i tuberi producono dei bellissimi fiori di color violaceo, a cui fa seguito un odore simile a quello dell’Amorphophallus (di cui avevamo parlato nel precedente articolo) ma dalle proprietà leggermente differenti: anziché essere protettive, queste sono curative del sistema respiratorio. Le molecole odorifere stanano i metalli pesanti anche da anni presenti negli alveoli polmonari e nella trachea, che finiscono con l’inquinare il sangue ed arrivare fino al cervello. Dopo una sana boccata d’aria di questa pianta in inflorescenza anche le vostre capacità mentali, finora sedate, riacquisteranno la potenza che avevano quando eravate bambini.
Ora che avete imparato come proteggersi e come curarsi con le piante, vi esorto a non fermarvi qua ma di approfondire la letteratura sull’argomento: il mondo delle piante curative è vastissimo e il potenziale contro i tipici mali dell’epoca in cui viviamo è immenso. Il mio consiglio è quello di unire assieme i metodi che avete letto in questi miei due articoli, per ottenere una protezione quanto più efficace possibile.
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