
In questa pagina, noi del Comitato Chiave Orgonica vogliamo mostrarvi l’altra faccia di questo progetto, senza recitare né indossare la maschera degli strampalati ricercatori indipendenti.
Ci rendiamo conto che, nonostante molte persone ci seguano da anni, non abbiamo mai avuto modo di comunicare loro in maniera diretta il nostro pensiero e i nostri intenti. Ognuno si sarà fatto la propria idea, magari cogliendo nel segno o, in altri casi, fraintendendo del tutto, come chi pensa che ci muova la sete di attenzioni o, addirittura, qualche tornaconto economico!
Questa pagina nasce proprio per fare chiarezza: sulle nostre idee, sulle origini e sull’evoluzione della Chiave Orgonica.
Le origini
Tutto ebbe inizio nel 2014, quando due amici, discutendo della stupidità dilagante sui social in ambito complottista, ebbero l’idea di creare un sito e una pagina Facebook. L’obiettivo era una sorta di esperimento sociale, fatto per divertimento e senza grandi pretese: fingere di essere complottisti, ma pubblicando contenuti ancora più assurdi e insensati della media. L’idea era semplificare e ridicolizzare ulteriormente quei temi, in modo da mettere in imbarazzo chi li condivideva, dando agli amici con un po’ più di senno ottimi spunti per prese in giro.
A tal fine, abbiamo sempre cercato di inserire nei nostri articoli elementi completamente inventati, citazioni di personaggi fuori contesto e aneddoti al limite del ridicolo. Va chiarito che non volevamo fare vera e propria satira, ma piuttosto creare una forma di umorismo indiretto e surreale, simile a quello adottato da “Risposte Cristiane“. In altri termini ci piaceva l’idea di scrivere con serietà e convinzione cose che vanno oltre l’assurdo.
Ricordiamoci che era il 2014: si poteva fare black humor, scherzare più liberamente, la pandemia era lontana e i no-vax un gruppo ristretto e marginale. Esistevano diversi gruppi di troll buontemponi che prendevano in giro il complottismo, pagine dedicate al loro perculamento, e Facebook aveva un algoritmo meno repressivo. Era un web diverso, che molti ricorderanno con nostalgia.
In quell’epoca, che sembra ormai remota, La Chiave Orgonica trovò la sua nicchia, tra affezionati fan e complottisti confusi. Per un certo periodo, quando qualche complottista noto condivideva uno dei nostri articoli, finiva inevitabilmente per essere deriso, sui social e su testate di fact checking, per aver condiviso un sito “troll”.
Tra gli aneddoti che ricordiamo con più affetto ci sono le volte in cui i nostri articoli catturarono l’attenzione di radio o giornali, come la storia di Mattarella rettiliano o dell’eclissi causata da uno scudo solare. In quei casi ci proposero persino interviste radiofoniche, probabilmente ignorando del tutto la nostra vera natura!
Indimenticabile anche quella volta in cui il “Signor Nò” condivise un nostro articolo sul suo blog, citando persino la fonte, per poi subire lo scherno di mezzo mondo. Dopo un po’, stufo di vedere i suoi contatti condividere le nostre boiate, iniziò ad attaccarci. La cosa ci fece particolarmente ridere: costruì una narrazione complessa in cui noi eravamo un sito civetta, dei gatekeeper che, fingendosi ricercatori indipendenti, manipolavano le menti. Non poteva certo ammettere che scrivevamo solo un mucchio di baggianate: i suoi seguaci non riuscivano a distinguerle dalle sue!
Nel tempo si aggiunsero al team anche altri brillanti indagatori dell’assurdo che permisero alla Chiave Orgonica di migliorare in qualità.
La “pausa” dal 2017 e il ritorno nel 2024
Non c’è un motivo preciso per cui abbiamo deciso di mollare tutto. Qualcuno aveva perso l’ispirazione o non trovava più divertente pubblicare articoli, qualcun altro ha preso strade di vita che lo hanno portato a concentrare le energie altrove.
Ricordo che in quel periodo avevamo anche qualche difficoltà con il nostro pubblico, diviso tra due categorie diametralmente opposte: complottisti particolarmente ingenui e troll buontemponi. Creare contenuti che potessero funzionare per entrambi diventava sempre più complicato e, almeno per chi scrive, questa situazione era un limite, un condizionamento costante.
E così, quasi senza accorgercene, sono passati sette anni. In mezzo c’è stata una pandemia e un’ondata di disinformazione che ha trasformato il complottismo. Dalle teorie strampalate su scie chimiche, rettiliani e assurdità varie, l’attenzione si è spostata sulle fake news legate ai vaccini, che hanno causato danni concreti alla salute e radicato convinzioni che tutt’ora persistono nella testa di molte persone.
Non dico che sia stato il Covid a tenere La Chiave Orgonica lontana così a lungo, ma l’idea di riprendere in mano il sito in quegli anni non sembrava la migliore delle idee.
Per fortuna, col tempo le cose hanno iniziato a cambiare. E così, agli inizi del 2024, tra il ricordo dei bei tempi e il dispiacere nel vedere il sito in stato di abbandono, ci siamo finalmente decisi ad agire. L’idea iniziale era semplicemente restaurarlo, per rendere giustizia al materiale prodotto che, per quanto si possa metterne in dubbio il valore, era comunque una forma d’arte.
Ma nel rilanciare il sito è tornata anche un po’ di ispirazione e, senza troppe pretese, abbiamo ripreso a scrivere articoli e pubblicare contenuti social.
La nostra “missione”
A questo punto, qualcuno potrebbe costruire tutta una storia secondo cui a muovere la baracca sono alti ideali e un fine ultimo superiore. In realtà facciamo quello che facciamo principalmente per il gusto di farlo, per farci due risate in primis e per avere uno sfogo creativo.
C’è, più che altro, qualcosa che ci piacerebbe che accadesse (almeno a chi scrive), ma in realtà accade meno spesso di quanto auspicato: che le persone non traggano conclusioni esclusivamente da ciò che vedono a primo impatto.
Cerchiamo sempre di non rendere troppo credibili i nostri articoli, in modo che una loro lettura possa far sorgere, se non altro, qualche dubbio. La pagina Facebook è nella categoria satira/parodia, ha una copertina imbarazzante e basta scorrere un po’ i post per farsi venire qualche dubbio sulla natura della Chiave Orgonica. Cerchiamo sempre anche di adottare uno stile di comunicazione abbastanza inusuale e sopra le righe rispetto alla testata complottista di turno. Eppure non basta.
Non si parla di chi in un primo momento ci casca, per poi accorgersi che è tutto uno scherzo, e nemmeno dei complottisti (quelli se dici solo qualcosa di diverso da ciò in cui credono alzano i tacchi), ma di chi ci viene ad attaccare con convinzione, credendo che sia tutto vero. Nonostante in diversi casi qualcuno cerchi anche di far loro capire che se la stanno prendendo con una caricatura, non c’è verso di far cambiare loro idea. Molto spesso queste persone si lasciano anche andare ad offese gratuite, forse sentendosi superiori?
Mettendo da parte il fatto che bisognerebbe essere sempre educati, anche dietro ad uno schermo, la cosa preoccupante è che queste persone criticano i complottisti creduloni, ma in realtà applicano le loro stesse logiche. Vedono un link sui social, si fanno la loro idea in base a immagine di anteprima e titolo, e tanto basta per continuare a crederci. Spessissimo queste persone criticano l’assenza di approccio scientifico, ma quest’ultimo non prevede una fase di analisi e raccolta dati prima di formulare una conclusione?
In un’epoca in cui è sempre più facile produrre informazioni false, anche molto credibili, è veramente accettabile che ci siano persone che non sono nemmeno in grado di approfondire su chi sta affermando qualcosa, prima di trarre una conclusione, spargendo per giunta odio sui social?
Ci piacerebbe che queste persone fossero più riflessive, in modo da non cadere così facilmente vittima delle apparenze. Noi scherziamo, e la parte più bella dello scherzo è quando la vittima se ne accorge e ride assieme agli artefici, e con i nostri contenuti vorremmo che accadesse sempre questo. Dall’altro lato, chi punta a manipolare o raggirare le persone si preoccupa di nascondere molto bene la sua vera intenzione, altro che categoria satira/parodia in bella vista.
I social in epoca moderna
Se da un lato tornare e ritrovare vecchi e nuovi follower ci ha fatto molto piacere, dall’altro ci scontriamo con le difficoltà imposte dalle piattaforme, soprattutto Facebook. Oggi sembra quasi impossibile fare umorismo indiretto senza dover calibrare ogni parola o anche solo il tono, per evitare che l’algoritmo riduca la visibilità dei post. E non parliamo solo di contenuti che potrebbero essere erroneamente etichettati come fake news (Facebook, dopotutto, adora le scie chimiche e i motori magnetici), ma anche di semplici dettagli come una foto con una donna in scollatura, un teschio, qualcosa che somiglia a un’arma o che anche solo vagamente può apparire allusivo dal punto di vista sessuale.
Spesso ci troviamo a ipotizzare quale minuscolo dettaglio abbia causato il crollo della visibilità di un post, che finisce per essere mostrato a poche decine di persone. A volte basta davvero poco per vedere i contenuti praticamente oscurati per giorni. Non è difficile capire perché molte pagine di satira o umorismo siano scomparse, mentre quelle rimaste sopravvivono puntando su meme tutti uguali, dalla comicità prevedibile e telefonata.
E poi ci sono i link, che per Facebook rappresentano quasi un tabù: portano gli utenti fuori dal social, e questo va contro i suoi interessi. Basta guardare qualsiasi pagina di notizie per rendersi conto che il rapporto tra follower e interazioni è ormai ridicolo. Molti siti d’informazione puntano su Google News e piattaforme simili, che però escludono i siti di notizie inventate, anche se a scopo umoristico.
Proprio per questo stiamo aprendo nuovi canali social e spingendo il nostro canale Telegram, cercando di portare più persone direttamente sul sito. È lì che batte il cuore della Chiave Orgonica: gli articoli, che sono la parte più creativa e impegnativa del progetto. L’idea non è abbandonare Facebook, che rimane una base di utenti importante, ma ridurre la dipendenza da questa piattaforma e costruire un modo più diretto per far arrivare i nostri contenuti a chi ci segue.