Salute e Benessere

L’antico rito del bukkake giapponese e i benefici dimenticati

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Il termine bukkake (沖け) deriva dal verbo bukkakeru, che significa “versare abbondantemente” o “spruzzare con energia”. Nella lingua giapponese il termine viene anche utilizzato per indicare pietanze servite con l’aggiunta di brodo caldo. Tipicamente si fa riferimento ad un modo di servire la soba, chiamato bukkake soba o kake soba.

Bukkake soba

Nella tradizione del sol levante questa parola ha profondi significati culturali, come vedremo in seguito, ma nonostante l’importazione massiccia di manga, anime e altri prodotti artistici giapponesi, perché qui da noi in occidente è unicamente legata a prodotti per adulti?

Il bukkake nella cultura giapponese

Il bukkake ha radici profonde nella cultura giapponese, anche se le sue origini precise sono avvolte nel mistero. Secondo gli storici, le prime testimonianze di questa pratica risalgono alla metà del XIII secolo, ma è probabile che sia nata secoli prima, nell’ambito di tradizioni tribali e rituali di fertilità. All’epoca, la fertilità e la continuità della discendenza erano temi sacri e centralissimi nella società giapponese, soprattutto in un contesto in cui la riproduzione era vista come un atto di benedizione divina.

Inizialmente, il bukkake era un antico rito di fertilità che si celebrava come parte del matrimonio. La cerimonia si svolgeva con la partecipazione di amici e parenti, che ricoprivano la giovane sposa di sperma, simbolo della fertilità e del riconoscimento della sua nuova posizione nella società. Questo atto, che oggi potrebbe sembrare bizzarro, aveva un significato profondo: la sposa veniva riconosciuta come donna adulta, capace di portare avanti la famiglia e la comunità, con tutti i diritti e i doveri che ne derivavano. La quantità di sperma veniva interpretata come un segno di prosperità, augurando alla coppia una lunga e fruttuosa discendenza.

Moderna rappresentazione del rito

Con il passare dei secoli e l’evoluzione della cultura giapponese, il bukkake subì una trasformazione, passando da un rito pubblico a una cerimonia privata e intima, accessibile solo a parenti stretti e amici più cari. Con l’affermarsi di una società più formalizzata e dei costumi più sofisticati, il bukkake divenne un evento lussuoso e curato nei minimi dettagli. Le giovani spose si preparavano con la stessa attenzione e dedizione che le nostre moderne spose dedicano alla scelta dell’abito nuziale. Un bukkake mal riuscito, sia sotto il profilo della quantità che dell’estetica, sarebbe stato un motivo di vergogna per la famiglia, simile a un matrimonio che non rispettasse le aspettative sociali.

Il bukkake, dunque, si biforcò in due varianti principali che rispecchiavano differenti sensibilità culturali: la versione “rurale”, focalizzata sull’aspetto quantitativo, dove la generosità del gesto era simbolo di prosperità, e la versione “artistica”, che metteva l’accento sull’armonia dei movimenti e sulle musiche che accompagnavano il rituale, quasi a voler celebrare la bellezza e la spiritualità del momento. Questo aspetto artistico si intrecciava con le pratiche estetiche giapponesi, dove l’armonia e l’equilibrio sono principi cardine.

Storicamente, il bukkake può essere visto anche come una forma di espressione di solidarietà e di comunità. Mentre la pratica tradizionale si avvicinava sempre più alla sfera privata, i suoi echi rimanevano vivi nelle tradizioni popolari giapponesi, come il lancio del riso, che simboleggiava auguri di abbondanza e prosperità. Entrambe le pratiche, pur avendo significati diversi, condividevano l’intento di benedire la nuova unione e garantire il benessere della coppia e della sua discendenza.

I benefici per la cute

Dopo il doveroso excursus culturale, possiamo passare ad elencare i benefici del bukkake: perché sì, dietro a questa pratica, come molte altre, si cela un segreto inaspettato. A quanto pare, dietro al rituale di fertilità e buon auspicio, si celerebbero degli incredibili benefici a lungo termine per la pelle.
Stando agli studi condotti dalla dott.ssa Atsuiko Seishi (熱い精子) tra il 1969 e il 1973, è stato evidenziato che il seme maschile umano fresco presenta caratteristiche idratanti, antiossidanti e rigenerative, se applicato sulla cute.

Immanuel Casto promuove la pratica sul piano salutare

Le sue caratteristiche uniche derivano da un raro composto bioattivo che agisce come un potente idratante naturale, contrastando i danni dei radicali liberi e stimolando la rigenerazione cellulare. Questi effetti, scoperti attraverso esperimenti innovativi, suggeriscono che il seme può favorire la salute cutanea migliorando l’elasticità e la luminosità della pelle in modo del tutto naturale.
La dottoressa Seishi ha anche svelato il mistero della pelle dei genitali maschili, che resta sempre elastica, liscia e luminosa nonostante si invecchi. Ciò è dovuto all’inconsapevole beneficio tratto dal contatto con lo sperma, durante i rapporti sessuali, le polluzioni notturne o la masturbazione. Anche le donne possono trarre un tipo di beneficio simile, proporzionato alla quantità di sesso praticato con uomini. Nelle donne con orientamento sessuale lesbico si è invece osservata maggiore rugosità delle grandi labbra, e un allungamento delle piccole labbra nel tempo.

Seishi, concentrando parte dei suoi studi sulla cerimonia del bukkake, ha raccolto anche interessanti dati sul popolo giapponese e l’eredità genetica derivata. Nel suo libro “Piccolo è Meglio” (小さい方が良い), pubblicato nel 1983 e mai uscito dal Giappone, l’autrice illustra come secoli di bukkake abbiano permesso agli uomini giapponesi di selezionare un pene altamente efficiente.
Il fantomatico “pisellino” dei giapponesi sarebbe in realtà un adattamento evolutivo recente che permette di avere eiaculazioni abbondanti in tempi più brevi e con un dispendio minore di energie. Un pene di dimensioni minute offre una corsa più breve alla mano durante le pratiche di autoerotismo, permettendo un numero maggiore di “scarrellamenti al minuto”. Questa caratteristica, stando ad Atsuiko Seishi, rappresenta un grande vantaggio, che oggi si riflette nella folta e longeva, popolazione del Giappone.

La demonizzazione occidentale

Come spesso accade, rimedi così naturali, economici e accessibili a tutti rappresentano una grave minaccia per le tasche delle lobby, e questo caso non fa eccezione.

Nella prima metà degli anni ’70, parallelamente agli studi della dott.ssa Seishi, si mosse anche la grande multinazionale del beauty e dei prodotti per il corpo Cumwell & Sons, la stessa che oggi si cela dietro marchi blasonati come Near, Cien o Botanika.

L’obiettivo iniziale della Cumwell & Sons era concentrare gli effetti del bukkake all’interno di costosi prodotti anti-aging, ma ben presto si resero conto che si trattava di un’impresa impossibile. A ostacolarne la commercializzazione furono proprio gli spermatozoi che, al pari dei fermenti lattici nello yogurt, devono essere vivi per sprigionare il loro magico effetto. Inoltre, anche i consueti additivi ne compromettevano irrimediabilmente l’efficacia.

Impossibilitati a commercializzare un prodotto che, nella sua forma di materia prima, doveva necessariamente essere mantenuto fresco e che nessuno avrebbe mai acquistato perché già alla portata di tutti, restava una sola opzione: mettere in moto la macchina del fango!

Ed è così che, dagli anni ’70 in poi, vennero investiti milioni di dollari in quella che molti biodinamisti definiscono “la più grande operazione di insabbiamento pornografico della storia”. Chi ha qualche anno in più sulle spalle ricorderà con nostalgia l’enorme quantità di giornaletti e filmini per adulti che circolava fino alla fine degli anni ’90. Questo boom nel settore a luci rosse fu alimentato proprio da investimenti esterni, mirati non solo a censurare il bukkake, ma anche altre pratiche naturali ritenute scomode, come l’urinoterapia.

La prossima volta che sentirete il vostro amico pornodipendente parlare di bukkake, fategli sapere che è solo una pedina inconsapevole della grande macchina della disinformazione. Dietro a ciò che oggi viene sessualizzato si cela una pratica dalle origini antiche e dai sorprendenti benefici per la salute, oscurata da chi aveva tutto da guadagnare nel trasformarla in un tabù. Forse è arrivato il momento di riscoprire con occhi nuovi ciò che ci è sempre appartenuto.

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Sull'autore
Biologo, botanico, paleontologo e geologo amatoriale. Nato in Francia e cresciuto in Belgio, attualmente residente in Italia per approfondire la sua ricerca. Da sempre appassionato di tutto ciò che riguarda la natura e fervente sostenitore del lavoro di Chonosuke Okamura. Oggi è attivamente impegnato nella divulgazione scientifica indipendente.
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