Ogni buon osservatore del mondo circostante avrà certamente notato un aumento massivo ed esponenziale delle colture in serra.
Dove un tempo erano presenti campi sterminati di patate e pomodori, baciati dal sole e accarezzati dalla brezza del vento, oggi sorgono teloni di plastica traslucida, bacchette di ferro e tubicini gocciolanti.
Se provate a chiedere agli agricoltori vi risponderanno che quelle deprimenti baraccopoli sono una moderna tecnica di coltivazione che permette di aumentare la produzione grazie all’effetto serra. Ma dove abbiamo già sentito parlare di effetto serra? Non è per caso quell’argomento che i media e gli scienziati di regime ci ripetono costantemente e a più riprese, appena ne hanno l’occasione?
A questo punto alle persone intelligenti sorge una domanda spontanea: se tutto il mondo è vittima dell’effetto serra, allora mi spiegate a cosa servono le serre agricole?
Non sforzatevi a porre questa domanda agli espertoni o agli scienziati agronomi, ci abbiamo già pensato noi. Dopo alcuni istanti di finto sgomento iniziano tutti ad arrampicarsi sugli specchi, cadendo nel banale e sviando il nocciolo della questione sulle lacune scolastiche di chi ha sollevato la domanda. Eppure chi era curioso e poneva domande un tempo veniva definito genio, ma sappiamo che i tempi cambiano…

Arrivati a questo punto basta un po’ di logica per arrivare ad una risposta molto più plausibile di quelle degli scienziati di regime. Dopo quasi 30 anni di geoingegneria clandestina a mezzo di scie chimiche è ovvio che nei cempi del nostro Bel Paese non riesca a crescere più nulla in maniera ottimale. La soluzione a tutto il nanoparticolato di ricaduta è creare “bunker per colture“. Un’altra prova a sostegno di questa tesi la troviamo nei sempre più diffusi orti verticali e colture idroponiche, tecniche pensate proprio per coltivare vegetali in ambiente artificiale e non all’aria aperta. Perché spendere tutti quei soldi quando la natura sin dall’alba dei tempi ha provveduto egreggiamente a sé stessa? Perché a causa delle scie chimiche non è più possibile coltivare adeguatamente alla vecchia maniera.
Se a questo punto pensate che gli agricoltosi siano vittime, vi sbagliate di grosso. La lobby dei coltivatori diretti finanzia ed è direttamente finanziata dall’industria delle chemtrails, e senza i suoi continui fondi non riuscirebbe a reggersi in piedi.
Vi siete mai chiesti come fanno frutta e verdura a costare così poco all’Eurospin, mantenendo comunque gusto e qualità? La risposta sta nel fatto che i prezzi sono così convenienti perché gli agricoltori sono cofinanziati dalle scie chimiche.
Essere a conoscenza di questo sistema malato è senz’altro una bella doccia fredda, ma non possiamo ignorare la verità, e nemmeno abbassare la guardia smettendo di porci domande e darci delle risposte.
