Nell’ultimo anno abbiamo assistito ad un aumento delle tempeste solari, e questo è un dato di fatto confermato anche dall’astronomia di regime. Quest’ultima ovviamente cerca di normalizzare questi fenomeni parlandoci di cicli solari e tante altre favolette per bambini.
Grazie alla coraggiosa segnalazione di Luca, nostro fan e astronomo indipendente, abbiamo deciso di avviare una piccola indagine nel tentativo di fare un po’ di chiarezza.
Il discorso delle tempeste e del clima spaziale ci ha subito fatto scattare un campanello d’allarme e un forte timore ha iniziato a radicarsi nelle nostre menti. Per anni abbiamo concentrato tutte le energie sulla manipolazione del clima qui sulla terra, all’interno dell’atmosfera del pianeta, ignorando totalmente ciò che può accadere fuori. È stata una bella doccia fredda per tutto il CCO.
Sotto al naso di migliaia di ricercatori indipendenti, NASA, ESA e le compagnie private nate negli ultimi anni hanno intensificato i voli spaziali.
Come se non bastasse si sono anche inventati il turismo spaziale, dove privati cittadini possono spendere una piccola fortuna per fare un volo suborbitale o orbitale.
Tra le compagnie ad offrire questi servizi (o ad avere in programma di farlo) troviamo Virgin Galactic, Blue Origin e la discussa SpaceX.
Vogliamo davvero credere che vengono investiti così tanti soldi per portare un pugno di turisti nello spazio per qualche minuto? I conti non quadrano.
La prima regola del ricercatore indipendente in questi casi prevede una sola cosa: setacciare tutto il web alla ricerca di opinioni a conferma della propria tesi.
Come sempre ci siamo trovati davanti a numerose prove, tra centinaia di commenti Facebook di persone dubbiose e video di denuncia.
La prova più sconvolgente però arriva da un articolo indiano del 2016, pubblicato su una rivista locale di scienze karmiche.
Il testo parla della visione avuta da yogi Guda Khujalee (गुदा खुजली) durante una meditazione trascendentale. Stando alla parola di Guda Khujalee, mentre il suo spirito si elevava verso il cosmo avrebbe visto distintamente delle navette spaziali rilasciare sostanze, dentro e fuori l’atmosfera.
La nostra ipotesi a questo punto è che stanno effettuando due tipologie distinte di rilascio di sostanze.
Scie chimiche suborbitali
Tramite voli suborbitali starebbero sperimentando un nuovo modo di rilasciare sostanze nella nostra atmosfera.
Da anni migliaia di ricercatori indipendenti in tutto il mondo segnalano il fenomeno delle scie chimiche, e raccolgono dati con l’ausilio di strumenti precisi.
Ormai molte persone hanno aperto gli occhi e per i poteri forti è sempre più difficile riempire i cieli di nanoparticolato, continuando a farla franca.
A tal proposito rilasciare sostanze a quote così alte che nessun occhio umano o telemetro possono raggiungere sarebbe la soluzione ideale.
Scie chimiche orbitali
La nuova frontiera della geoingegneria (o meglio dire spazioingegneria) vedrebbe il rilascio di sostanze fuori dall’atmosfera per alterare il clima dell’intero sistema solare.
A questo punto torniamo a parlare delle tempeste solari. La nostra ipotesi è che tramite rilascio di nanosfere di palladio, cadmio e rutenio stiano stimolando il sole a eruttare.
Chi ha rudimentali nozioni di astronomia saprà bene che il sole ha una sua gravità, e che quindi attira a sé le cose. Basterebbe dunque rilasciare sostanze nello spazio per farle arrivare, pian piano, al sole.
Coincidenza curiosa è che con l’aumento dei voli spaziali aumentano anche le tempeste solari. Lo stesso fenomeno è avvenuto con le scie chimiche e l’aumento dei voli. Possiamo davvero credere che si tratti di un’altra semplice coincidenza?
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