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Misurare la distanza degli aerei in maniera facile e senza telemetro

2 Min. di lettura

Una delle evidenze più eclatanti sulle scie chimiche, in grado di smontare in quattro e quattr’otto la bufala delle scie di condensazione, è l’altezza di volo degli aerei.
Come ben sappiamo i vari tanker che quotidianamente ci spruzzano nanoparticolati sulla testa volano molto basso e a tale altezza è scientificamente impossibile la formazione di queste fantomatiche scie di vapore. I furbacchioni del settore aeronautico vogliono farci credere che gli aerei di linea volano ad altezze che vanno dai 9000 metri in sù, ma sappiamo benissimo che spesso volano anche sotto i 2000 metri.
Non serve una laurea in fisica aerospaziale per capire che un oggetto di 30 metri che vola a più di 10km di altezza sarebbe praticamente invisibile ad occhio nudo, e difatti qualche decennio fa di aerei in volo se ne vedevano ben pochi.

Diversi attivisti nel tempo hanno provato a misurare personalmente le altezze di quota, alcuni adottando anche costosissimi e precisi telemetri, che però guarda caso risultavano manomessi, in quanto mostravano le finte altezze che i media di regime vogliono farci bere.
Come sempre lo strumento migliore per tali misurazioni è l’occhio umano, preciso ed imparziale, ma soprattutto molto lontano da ogni tipo di manomissione scientifica.
Sono molti gli skywatcher che hanno fatto l’occhio alle altezze e riescono senza problemi a misurare la quota degli aerei dopo un rapido sguardo, ma per acquisire tale abilità serve un po’ di pratica, e noi siamo qui apposta per darvi le basi giuste.

Prima di tutto è bene sapere che gli aerei di linea possono essere suddivisi in due categorie: i bimotori e i quadrimotori.
I bimotori, come deducibile dal nome possiedono 2 motori e generalmente hanno dimensioni che variano dai 30 ai 60 metri di apertura alare, e possono essere identificati perché lasciano 2 scie chimiche dietro di loro.
I quadrimotori lasciano dietro di sé 4 scie chimiche ed hanno un’apertura alare che mediamente oscilla tra i 60 e i 75 metri.
A questo punto armatevi di righello (va bene uno qualsiasi, io nella foto ho usato quello di mia nipote), copritevi un occhio con la mano e accostate lo strumento di misurazione ad un aereo in volo. Osservatelo bene per alcuni istanti e determinate se si tratta di un bimotore o un quadrimotore.
Un oggetto volante identificato dall’apertura alare di 60 metri ad una distanza di 1500-2000 metri apparirà largo all’incirca 7mm, a 3000-4000 metri 5mm, a 8000-10000 metri 1-2mm.
Nell’esempio riportato utilizzo un’apertura alare di 60 metri non a caso, perché nel 70% dei casi le dimensioni degli aerei oscillano attorno a tale grandezza, soprattutto se si è appurato che si tratta di quadrimotore.
Per misurare la distanza di un bimotore c’è bisogno di un pochettino di pratica in più, avendo dimensioni che variano di molto, ma con un po’ di esercizio imprarerete a distinguerli facilmente e a misurarne la quota in maniera precisa, anche senza l’uso del righello.

Fin dalle prime misurazioni vi accorgerete subito che c’è qualcosa che non quadra e che i governi mondiali, collusi con la CIA, il CICAP e l’aeronautica vogliono farci credere che gli aerei volano ad altezze improponibili, quasi fossero astronavi.
Non servono decenni di studi matematici, basta la quinta elementare per capire che un oggetto di 60 metri non è praticamente visibile ad una distanza di 10km, ma come sempre le masse preferiscono una bugia rassicurante ad una preoccupante verità.

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Sull'autore
Un italiano trapiantato in America da tempo, spinto da un'incrollabile sete di verità, combatte per smascherare inganni e ingiustizie, incurante di rischi e ostacoli. Impavido membro della Nevada Chemtrail Reports e del Mutual UFO Network (MUFON), conduce instancabilmente indagini personali, i cui risultati trovano spesso spazio sulle pagine di autorevoli riviste specializzate dell'Ohio.
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