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Migliorare la durata della batteria dello smartphone con la cristalloterapia

3 Min. di lettura

Dato l’enorme successo del nostro articolo su come proteggere il PC con la malachite, abbiamo deciso di condividere con voi un altro consiglio tech.
La volta scorsa abbiamo proposto una soluzione ai problemi di sicurezza software dei vostri PC, questa volta invece ci occuperemo di curarne l’hardware.

Come ben saprete la materia è composta da piccole molecole combinate tra loro, governate da energie invisibili. Animali, piante, minerali e anche oggetti di uso comune, condividono tutti gli stessi mattoncini e la stessa energia che li lega.
Semplificando all’estremo il concetto si può affermare che tutta la cristalloterapia si basa su ciò che ho appena affermato, e sul fatto che i minerali nel loro stato più puro fungono da catalizzatori di energie a diverse frequenze.

È totalmente sensato, dunque, affermare che la cristalloterapia è in grado di “curare” non solo esseri viventi ma anche strumenti che per funzionare sono strettamente legati a energie e particelle. In questo articolo scopriremo come è possibile rigenerare i processi chimici nelle celle di litio presenti delle batterie dei nostri smartphone grazie alla kyanite e alla biotite.

Kyanite e biotite dalla mia collezione di cristalli

Un po’ di scienza

Prima di parlarvi nel dettaglio di come eseguire il rito di rigenerazione ci tengo a darvi una piccola infarinatura scientifica su come agiscono questi due minerali e perché possono migliorare la durata delle batterie.

Cella agli ioni di litio

Le batterie moderne sono composte da tante piccole cellette agli ioni di litio. Ogni cella è composta da due elettrodi (anodo e catodo) e tra loro scorrono gli ioni di litio nei processi di carica e scarica. Nel tempo, dopo centinaia di cicli di carica, le celle tendono ad usurarsi compromettendo pian piano la durata della batteria.
In questo caso però, non si tratta di un’usura che prevede la perdita di particelle nell’ambiente, come può essere quella legata allo sfregamento di un materiale solido. Nel caso delle celle abbiamo un disassemblamento molecolare, ma di fatto i vari mattoncini restano all’interno della cella.

Grazie alle energie emesse a determinate frequenze è possibile rimettere al loro posto i mattoncini. Le molecole andranno a rioccupare la loro posizione originale grazie alla memoria atomica di cui sono dotate.

Il rituale

Innanzitutto procuratevi una kyanite e una biotite, ricordanto che più sono grandi e più sono efficaci. Si tratta di minerali poco preziosi e per questo facilmente reperibili a basso costo. Vi ricordo che è molto importante il karma della pietra, e cioè se proviene da contesti naturali e pacifici o miniere industriali ove presenti guerre o sfruttamento.
L’ideale sarebbe raccogliere questi minerali personalmente ma mi rendo conto che non è qualcosa di adatto a tutti, e nonostante la biotite sia abbastanza semplice da rinvenire nel nostro paese, discorso diverso è per la kyanite.
Se l’origine delle vostre pietre è incerta o hanno un karma negativo non disperate, è possibile purificarle lasciandole riposare nella corrente di un corso d’acqua non inquinato per 48 ore.

Una volta messe in sicurezza le pietre possiamo procedere ponendo il cellulare da curare su una superficie naturale, o morbida, con lo schermo verso il basso. Mi raccomando, il telefono deve restare spento per tutta la durata della terapia.

Procedete tenendo la kyanite nel palmo sinistro e la biotite in quello destro. Tenendo i minerali stretti alzate i pugni verso la fronte, chiudete gli occhi e liberate la mente, per poi chiedere col pensiero alle pietre di ripristinare gli ioni di litio.
Ripetete come un mantra la richiesta per 10 minuti e poi riponete i minerali di fianco allo smartphone, con rispetto e delicatezza. La kyanite va posizionata sul lato ove presenti i tasti del volume, a circa un centimetro, e la biotite sul lato opposto alla medesima distanza.
A questo punto coprite tutto con un telo bianco, non sintetico, e lasciate che il rituale faccia il suo corso. Il mio consiglio è di lasciar lavorare i minerali almeno 36 ore, ricordandovi che più lavorano e meglio è, fino a un limite massimo di 96 ore.
Ricordatevi di ricaricare di energia le pietre dopo ogni rituale.

Ripetendo questo rituale ogni 5/7 giorni già dopo il primo mese noterete miglioramenti sostanziali nella durata della batteria, fino a raggiungere il completo ringiovanimento nel giro di un anno. Senz’altro i produttori di smartphone non vogliono farvi sapere che è possibile curare le batterie, ma per questo ci pensiamo noi.

Raccomandazioni

Il metodo che vi ho appena descritto non presenta rischi né per lo smartphone e né per chi lo esegue, ma ci tengo a farvi un paio di raccomandazioni.
La prima è di non tenere il cellulare sotto carica durante il rituale, perché le onde elettromagnetiche prodotte dal dispositivo in carica possono vanificare gli effetti benefici dei minerali.
La seconda raccomandazione invece è di non eseguire il rituale se la batteria è compromessa al punto da essersi gonfiata. In questo caso i minerali possono fare ben poco.

È possibile eseguire questo rito anche in maniera preventiva, come fa il sottoscritto per preservare nel tempo fotocamere e registratori.
Nell’articolo ho parlato di smartphone perché si tratta del device che sentiamo essere più soggetto a questo problema, tuttavia è possibile curare anche altri dispositivi con batteria.

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Con la laurea in giornalismo in tasca e forte di esperienze dirette con esseri non identificati, Prometeo ha intrapreso un'infaticabile ricerca della verità. Guidato da un'insaziabile curiosità e da un profondo senso di giustizia, si è trasformato in un pioniere dell'ignoto, svelando al mondo i segreti nascosti sotto la piramide di Caiazzo e affrontando le misteriose creature del Lago Patria.
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