Sin dall’antichità, da quando l’uomo ha iniziato a realizzare i primi disegni rupestri, il simbolismo e i glifi hanno ricoperto ruoli chiave. Le ragioni di questi simboli spaziavano dall’aumento della fertilità, il buon auspicio, cura di malanni, preghiere, o addirittura l’evocazione di entità sovrannaturali.
Nei secoli, durante tutta la storia umana, i glifi hanno cambiato forma in base alle culture che ne facevano uso; basti pensare ai geroglifici egizi, alle rune norrene o alla scrittura maya.
Storicamente, però, i glifi sono stati utilizzati anche per scopi poco benefici, soprattutto dalle società magico segrete o massoniche.
Arrivando ai giorni nostri, nella nostra bella società occidentale, i simboli ricoprono ancora ruoli importanti, anche se non ce ne rendiamo conto. Ad esempio in molti non riuscirebbero più a scrivere una frase di senso compiuto senza inserire una o più emoji. Un altro esempio moderno è rappresentato dalla numerologia, dove i numeri hanno preso il posto dei glifi.
Purtroppo la popolazione, dopo decenni di manipolazione mentale perpetrata dalle scuole dell’obbligo, ha smesso di credere nel valore dei glifi e nella pericolisità che può comportare il non difendersi adeguatamente.
I poteri forti, le elite e i gruppi massonici sanno benissimo che la popolazione è ridotta a un branco di pecore cieche e se ne approfittano per fare il bello e il cattivo tempo. Ed è qui che hanno pensato di inventare dei nuovi simboli per farla sotto al naso di tutti: i QR code.
Ormai è impossibile trovare nelle città un muro o una colonna dove non ne è presente almeno uno. Alcune strade ne sono letteralmente tappezzate, ma nessuno ci fa troppo caso.
Curiosamente, più è alta la concentrazione di persone in un’area e più QR code vengono disseminati in giro. Un esemplio lampante sono i caselli delle autostrade, resi irriconoscibili dal numero di adesivi recanti QR. Un numero impressionante di persone ogni giorno ne subisce gli effetti inconsapevolmente.
Qualche detrattore della verità potrebbe obiettare affermando che si tratta di una forma moderna di spam. Noi del Comitato abbiamo fortissimi dubbi sull’efficacia di tale spam, se vogliamo dare per buona questa tesi. Quanti di voi hanno mai scannerizzato un QR code per strada, o hanno visto qualcuno farlo? Come dite? Nessuno?
Concordiamo allora che la storia della pubblicità molesta fa acqua da tutte le parti, non sta in piedi.
Più plausibile, invece, che si tratti di invocazioni sataniche, sapientemente disseminate nelle nostre città per creare schemi ben precisi. È su questa pista che il nostro team di ricercatori indipendenti ha lavorato, trovando conferme a quanto temuto.
Abbiamo analizzato migliaia di QR code per renderci conto che i simboli nascosti in essi sono tanti, troppi per essere un semplice caso. Chi possiede delle minime basi di esoterismo riuscirà a scorgere facilmente simboli ben noti nella magia nera o blu.
Sembrerebbe esserci uno schema ricorrente legato alle rappresentazioni demoniache e ai simboli correlati ai sette peccati capitali.
Per non lasciare nulla al caso ci siamo avvalsi della consulenza di un esoterista yemenita noto come Abdul Alhazred che, guarda un po’, ha confermato tutto quello che avevamo ipotizzato.
Alhazred ha anche aggiunto che quello dei QR code è un fenomeno fonte di grande preoccupazione, noto al monto esoterico ormai da anni.
L’obiettivo di questa rete interconnessa di simboli è hackerare le anime umane tramite una nuova tipologia di rituali, che sfruttano i dispositivi elettronici che ci portiamo dietro.
Il nostro esperto ci ha spiegato che attraverso la scansione in sequenza dei codici può avvenire l’installazione di demoni nelle persone, rendendole schiave del consumismo, e manipolabili dalla propaganda scientifica.
La pistola fumante a conferma di quanto affermato ci arriva da paesi asiatici come la Cina, dove l’uso del QR code è radicato ormai da anni. È risaputo di quanto il popolo cinese sia plagiato e attratto dal consumismo e dai beni materiali.
Abdul Alhazred ha concluso la sua consulenza chiedendoci di lanciare un avvetimento alla popolazione ignara. La scansione dei codici non avviene esclusivamente attraverso la fotocamera, bensì anche tramite i nostri occhi se abbiamo uno smartphone in tasca.
Un metodo sicuro per non essere hackerati è quello di spegnere il cellulare e tenere lo sguardo basso in presenza dei QR code. Un’altra strategia valida è adottare il metodo ideato dalla Chiave Orgonica qualche anno fa, che a quanto pare è molto in voga nella comunità esoterica come strumento di difesa a tutto tondo.
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