Ci risiamo, l’ennesima legge imposta dall’UE col nobile intento di ridurre la dispersione nell’ambiente dei tappi delle bottiglie, nasconde in realtà un piano ben preciso per danneggiare l’intera popolazione.
È da poco meno di un anno che magicamente sono spuntate bottiglie con tappo non più rimovibile. Inizialmente un po’ tutti abbiamo pensato a un difetto di fabbrica e abbiamo tentato di staccarlo con la forza.
Col tempo abbiamo imparato a nostre spese che l’impresa, inizialmente semplice, è risultata sempre più ardua.
Abbiamo finito per abituarci a bere con quell’ingombrante tappo che ci tappa il naso.
Noi del Comitato Chiave Orgonica, che abbiamo l’occhio lungo, ci siamo subito catapultati in un’indagine che ci ha permesso di svelare l’esistenza della famigerata asfissia pneumo-rinoide.
La prima domanda che ci siamo posti è stata: perché? E la ricerca di una risposta ci ha portato a consultare la nostra esperta Maya, assieme ai sempre-verdi gruppi Facebook sulle cure omeopatiche, e sull’agricoltura biodinamica.
In molti, nelle community di informazione alternativa, lamentavano carenze di ossigeno liquido, e a nulla sembravano servire gli integratori omeopatici: avevamo una pista.
A questo punto, dopo una ricerca sommaria sul web, Maya è incappata nell’illustrazione del meccanismo di ingoio e tutto è stato molto più chiaro.
Come si può notare dalla rappresentazione, durante la fase di deglutizione, l’aria entra dal naso prima che il liquido arrivi nell’esofago. Questo permette la corretta ossigenazione delle mucose interne, in primis. In un secondo momento, quando il liquido ingoiato arriva all’esofago, il flusso d’aria in ingresso viene rimandato indietro, ossigenando i turbinati. In fine, quando l’ingoio è concluso, il flusso d’aria è ripristinato al suo primo stadio.
Ora proviamo ad immaginare lo schema riportato sopra, ma con il naso tappato. Non è difficile intuire il danno provocato dal blocco del flusso di aria, vitale durante il processo di deglutizione dei liquidi, in quanto garantisce una corretta assunzione di ossigeno.
L’asfissia pneumo-rinoide è però molto subdola e non è semplice notare i primi segnali di allarme che sono: lieve bruciore e reflusso gastro-esofageo, mal di testa lieve ma costante (spesso confuso con il mal di WiFi) e secchezza nasale.
I sintomi più gravi invece, che compaiono in genere dopo un paio di mesi sono: stanchezza cronica, affanno, perdita della libido e ventilatio intestinalis putrens.
Il consiglio che ci sentiamo di darvi per sfuggire all’asfissia è di boicottare le bottiglie di plastica, come duro segnale all’UE, e meglio ancora bere l’acqua del rubinetto, nei comuni dove questa è potabile ovviamente.
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