Pace e amore a Voi, Fratelli di Cristo e anime dannate, sono Padre Rosario, e oggi vorrei riflettere con voi sui numeri arabi, parlando della loro vera storia e del loro significato. Come dice la parola stessa, i numeri arabi non appartengono alla nostra tradizione cristiana, bensì sono stati imposti dai musulmani durante le invasioni dell’Europa cristiana medioevale, in particolare Spagna e Sicilia. Vennero inoltre usati come vera e propria arma da combattimento durante la Seconda Crociata: essi furono volutamente introdotti tra la popolazione medio orientale dagli arabi occupanti le terre Cristiane per generare confusione tra i crociati, che quando si trovarono a liberare la Terra Santa dagli invasori, abituati alla numerazione latina non riuscivano a comunicare propriamente con gli abitanti del luogo, il che ha contribuito ad indebolire il plotone guerriero guidato da Dio.
Molti numeri arabi sono inoltre inneggianti a Belzebù, come il numero 4 che rappresenta un triangolo massonico rovesciato, o il numero 8, simbolo dell’infinito al contrario (cioè del contrario di Dio, ovvero Satana). Una menzione particolare va fatta per il numero zero: esso rappresenta il nulla, il vuoto cosmico, l’assenza di tutto, e trasmette nelle persone un senso di perdita di fede. Addirittura le leggi matematiche ci impediscono di dividere per zero, e questo viene perfino insegnato nelle scuole, sotto gli occhi di tutti! Non a caso nei numeri latini esso non solo non esiste ma non è nemmeno concepibile.
I numeri romani sono invece profondamente legati alla cristianità. Pensate al numero V, simbolo di due braccia che si rivolgono al cielo verso Dio, o al numero X, simbolo della Croce di Sant’Andrea. Per scrivere i numeri in latino non è nemmeno necessario imparare nuovi segni grafici, o aggiungere altri tasti sul calcolatore, con grande risparmio di tempo e di spazio. Al giorno d’oggi purtroppo i numeri arabi hanno invaso l’occidente e vengono utilizzati da tutti senza sapere della loro storia, anche se alcuni famosi matematici (come il celebre pitagorico americano G. Gearloose) hanno cominciato a riutilizzare i numeri romani nei loro scritti dopo aver approfondito la questione con un teologo.
E allora Vi chiedo, Fratelli, ha ancora senso usare ciò che un’altra religione ci ha imposto con la forza? Ha ancora senso continuare ad inculcare nel cervello dei nostri figli messaggi satanici? Io affermo, col coraggio che Dio mi ha dato nel cuore, che i numeri arabi non sono altro che blasfemia! Fratelli, diciamo NO all’invasione infedele dei nostri sistemi di scrittura e numerazione, e SÌ al loro graduale abbandono per il ripristino di quello che è stato per millenni in Europa il sistema romano cristiano.