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Si opera per una cisti e si ritrova un chip nella ferita

2 Min. di lettura

microchipSi reca in ospedale per una semplice operazione come la rimozione di una cisti sotto la cute della spalla e si ritrova una bella sorpresa.
Bill Freeman, un trentottenne dell’Alabama, dopo un paio di anni di convivenza con una cisti alla spalla decide di operarsi, si tratta di una cosa semplice e subito dopo l’operazione viene dimesso e torna a casa.

Insomma tutto sarebbe andato secondo la norma se dopo un paio di giorni non fosse subentrata un’infezione alla ferita costrungendo Bill a sottoporsi ad un controllo.
Questa volta però l’uomo decide di farsi controllare dalla nipote infermiera per farsi pulire la ferita, evitando così di dover guidare fino all’ospedale distante diversi chilometri da casa sua.
La giovane infermiera deve essere rimasta sbigottita trovando sotto al pus della ferita un piccolo oggetto rettangolare dalla grandezza approssimativa di circa 5mm e molto simile ad una scheda di memoria.
Bill Freeman sapeva bene di cosa si trattava, essendo il segretario dell movimento anti illuminati dell’Alabama era avvezzo a fatti simili, anche se fino ad allora non ne era mai stato a contatto così da vicino.
Pieno di rabbia e con il chip ritrovato nella sua spalla ben stretto con sé andò di corsa in ospedale per esigere delle spiegazioni ma ciò che ne ottenne fu solo un arresto da parte della polizia chiamata per tenere a freno l’insistenza dell’uomo.
Arrivato in centrale Bill si vede sequestrare il chip, con la scusa che è una prova necessaria per sporgere regolare denuncia (seppur non richiesta) e sotto la minaccia di passare la notte in cella viene costretto a rinunciare di avere indietro la prova di ciò che era stato vittima.

Nei giorni a seguire sembrava che per nessuna autorità fosse successo nulla di anomalo e la cosa spinse Bill a muovere una causa personale a proprie spese, ma ad oggi, dopo due anni dall’accaduto, non è riuscito a cavare un ragno dal buco.

Esistono altri casi analoghi a questo, dove a loro insaputa persone si ritrovano chip sottocutanei a seguito di interventi chirurgici e analogamente al caso di Bill le prove vengono fatte sparire quasi immediatamente, e per le autorità e i media si tratta di casi di manie di protagonismo.

E’ curioso poi scoprire che nell’80% dei casi si tratta di persone che il governo (o chi ne muove i fili) ha interesse a monitorare, come Bill Freeman segretario del movimento anti illuminati dell’Alabama.

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Sull'autore
Un italiano trapiantato in America da tempo, spinto da un'incrollabile sete di verità, combatte per smascherare inganni e ingiustizie, incurante di rischi e ostacoli. Impavido membro della Nevada Chemtrail Reports e del Mutual UFO Network (MUFON), conduce instancabilmente indagini personali, i cui risultati trovano spesso spazio sulle pagine di autorevoli riviste specializzate dell'Ohio.
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