Care amiche, cari amici,
l’estate è ormai inoltrata e con lei, puntuali come un bollettino di guerra, arrivano le zanzare. Ce le ritroviamo in casa, nei giardini, nei pensieri notturni mentre ci grattiamo in preda alla disperazione. Quest’anno il problema è ancora più sentito, complice l’allarme legato al virus West Nile e l’incontrollabile proliferare di queste nemiche ronzanti.
Questa estate più che mai, le zanzare sembrano aver dichiarato guerra aperta all’essere umano. Le contromisure convenzionali spesso si rivelano inefficaci o troppo costose. Ma oggi non parleremo di insetticidi chimici né di zanzariere elettroniche. Oggi parliamo di difesa concreta, naturale, personale. Oggi parliamo di pipì.
Sì, avete letto bene. A costo di sembrare monotematica, tornerò a cantare le lodi del nostro prezioso liquido dorato. L’urina: elisir di vita, detergente naturale, fertilizzante biologico e… repellente antizanzare di sorprendente efficacia.
Perché proprio l’urina?
L’urina, specialmente quando lasciata fermentare, sviluppa una gamma complessa di composti ammoniacali e batterici che risultano profondamente sgraditi al sistema olfattivo delle zanzare. Questi insetti, dotati di un fiuto raffinatissimo, evitano con cura i corpi che emanano certi segnali olfattivi, segno di un organismo in fase di alterazione biologica.
La fermentazione dell’urina produce esattamente questi segnali, scoraggiando le zanzare dal cibarsi del nostro sangue.
Come si prepara l’urina fermentata
La preparazione è semplice ma va fatta con consapevolezza. Raccogliete la vostra urina in un contenitore di vetro o plastica (meglio se trasparente) e lasciatela fermentare a temperatura ambiente per 7-10 giorni. Il tappo deve essere appoggiato, non chiuso ermeticamente: serve far respirare il contenuto senza farlo evaporare.
Durante la fermentazione, l’urina cambia colore, odore, energia. Si arricchisce di composti volatili, alcuni dei quali responsabili dell’effetto repellente. È del tutto normale che si formi una leggera pellicola superficiale: è segno che i batteri stanno lavorando.
Come si usa
L’uso esterno dell’urina fermentata per alcuni richiede coraggio, ma anche fiducia nella saggezza del corpo.
Per i capelli: versatela sulle radici massaggiando delicatamente, lasciate agire almeno 10-15 minuti. Potete anche sciacquarla via con acqua naturale (senza shampoo) oppure lasciarla agire tutta la notte, avvolgendo i capelli in un foulard. L’odore può sembrare intenso all’inizio, ma svanisce rapidamente all’aria aperta, lasciando un’aura di protezione biologica.
Per la pelle: applicatela con un batuffolo di cotone su braccia, gambe, caviglie, collo. In particolare sulle zone più esposte. Chi vuole osare può versarsela direttamente addosso con generosità, come si fa con l’acqua benedetta. In alcuni casi si è osservato un effetto lenitivo sulle punture già presenti, per via dell’urea e degli enzimi che stimolano la rigenerazione cutanea.
Un rimedio per chi ha ancora un rapporto sano col proprio corpo
Questa pratica non è per tutti. Chi si è allontanato dal proprio corpo, chi ha delegato ogni funzione alla chimica industriale, storcerà il naso. Ma chi ascolta il proprio istinto, chi onora la ciclicità dei fluidi, chi cerca armonia con la natura, scoprirà nell’urina fermentata un alleato potente, gratuito e infallibile.
Non c’è bisogno di distruggere l’ambiente con spray tossici, né di finanziare multinazionali dell’igiene intima. La difesa è già in noi, sgorga copiosa dalla nostra yoni, o dal vostro lingam, e ci accompagna silenziosa da millenni.
Provate. Il vostro corpo vi ringrazierà. E le zanzare vi lasceranno in pace.
