Sull’aceto di mele e i suoi effetti miracolosi contro la geoingegneria si discute e si sperimenta ormai da più di dieci anni.
Tuttavia, ben prima di tale scoperta, diversi pionieri della ricerca indipendente, avendo intuito che stava accadendo qualcosa nell’atmosfera, si interrogavano se ci fosse un modo per contrastare eventuali atti di modificazione climatica clandestina.
Tra questi figurava mio nonno ‘Ngiulinu (Angelo), ormai passato a miglior vita, amico di penna e convinto sostenitore di Wilhelm Reich.
Alla fine degli anni ’90 aveva intuito che era in atto un’attività di geoingegneria aerea e cercava, seguendo gli insegnamenti del suo amico Reich, di sviluppare un dispositivo di contrasto.
Purtroppo non riuscì mai a portare a termine il suo progetto, ma sul letto di morte mi chiese di promettergli che avrei creduto nell’energia orgonica nella lotta alle scie chimiche.
Diversi anni dopo, per la precisione 3 mesi fa, tornando nella casa di famiglia ad Agrigento e frugando tra i ricordi del mio caro nonno, mi sono imbattuto in un oggetto iconico che mi ha acceso una lampadina in testa: il suo vecchio pappagallo urinale.
La sua forma affusolata, con un serbatoio ampio ma riparato dagli agenti esterni, e quel cono come unica via di accesso e uscita, quasi a formare un cannone puntato verso la volta celeste, mi fecero subito capire di avere tra le mani la base perfetta per un chembuster ad alta efficienza. Mi piace pensare che sia stato proprio mio nonno, dal paradiso dei ricercatori indipendenti, a guidarmi verso questo ritrovamento.
Di lì a poco, tutti i membri del comitato si sono messi al lavoro per creare l’arma definitiva contro le scie chimiche.
Costruire il chembuster “Golden Parrot Blaster”
E ora, bando alle ciance: procediamo subito con la sua realizzazione.
Gli elementi di cui avremo bisogno per costruire quest’arma di pulizia aerea di massa sono:
- Un pappagallo urinale in PVC, o in altro materiale plastico, facilmente reperibile online o in farmacia.
- Ghiaia composta da rocce silicee, come il quarzo. Potete trovarla comunemente nelle aiuole o nei negozi di giardinaggio.
- Aceto di mele biologico certificato, meglio ancora se ultrainvecchiato.
- Carta stagnola proveniente da filiera di produzione controllata.

Posizionate il pappagallo su una superficie piana e versate al suo interno la ghiaia di quarzo. Non esiste una quantità ideale, ma l’importante è non superare il centimetro di spessore sul fondo del serbatoio.
A questo punto, aggiungete l’aceto di mele in maniera delicata e rispettosa: ricordate sempre che si tratta di una sostanza viva, ricca di microrganismi e, per questo motivo, dotata di un proprio karma individuale. Anche in questo caso non esiste una quantità precisa di aceto: tutto dipende dalle condizioni del cielo che volete ripulire. Più aceto introdurrete, maggiore sarà l’effetto. Tenete però presente che l’aceto è una risorsa preziosa e non va sprecato inutilmente.
Se vi trovate a corto di aceto di mele, non disperate: esistono delle alternative, seppur meno efficaci in rapporto alla quantità di liquido. È possibile utilizzare l’aceto di vino bianco, ma in dose doppia, oppure, se siete praticanti di urinoterapia, potete usare la vostra urina. In questo caso, vi consigliamo di leggere l’articolo sul Golden Chembuster prima di cimentarvi nell’impresa.
Infine, avvolgete tutto il serbatoio del pappagallo con la carta stagnola, facendo attenzione a rivolgere la parte opaca verso l’interno.
A questo punto il vostro Golden Parrot Blaster è pronto all’azione, ma prima di lanciarvi sul terrazzino per provarlo, è doveroso qualche approfondimento scientifico sul suo funzionamento.
La scienza dentro al pappagallo

Il Golden Parrot Blaster potrà sembrare a molti uno strumento magico, ma in realtà il suo funzionamento si basa su solidi principi scientifici. Forse qualcuno di voi lo ha già intuito: alla base c’è lo stesso principio degli accumulatori orgonici ideati da Wilhelm Reich.
L’aceto di mele, essendo di natura organica e viva, attira verso di sé l’energia orgonica. Lo strato di carta d’alluminio fa in modo di dirigere questa energia verso l’interno. La ghiaia di quarzo, invece, è un’aggiunta rispetto al classico accumulatore e permette, grazie a processi elettrolitici, di legare l’energia orgonica alle molecole di aceto.
In ultimo, la speciale forma del pappagallo urinale permette all’aceto di caricarsi intensamente di energia, trasformando il serbatoio in un vero e proprio reattore orgonico, pronto a sparare nell’atmosfera i vapori dell’aceto, carichi di energia orgonica.
Istruzioni per l’uso
Posizionate il pappagallo sul davanzale di una finestra, sul terrazzino o in qualsiasi altro luogo all’aperto.
È raccomandabile orientare il cono verso l’area del cielo più compromessa dalle scie chimiche.
Per osservare i primi effetti sul cielo bisognerà attendere almeno un’ora, ma tutto dipende dalle correnti aeree e dalle attività clandestine in corso sopra la vostra testa.
In alcuni casi è stato osservato che gli aerei tanker cambiano tragitto, forse perché si accorgono che nell’area protetta dal chembuster le scie chimiche non attecchiscono.
Se conservati con cura, l’aceto e la ghiaia possono durare anche una settimana prima che il loro effetto orgonico inizi a decadere.
Consigliamo di utilizzare un tappo in sughero per sigillare il pappagallo quando non viene usato.