Molti di voi negli anni ci hanno chiesto come fosse possibile difendersi dalle scie chimiche e dalle onde nocive e puntualmente abbiamo sempre cercato di dare il nostro consiglio, come per l’elmetto di alluminio o il flakker fatto in casa.
Purtroppo molti metodi, sono sì efficaci, ma difficili da mettere in pratica quando si è lontani da casa e a tal proposito di recente il caro Pierantonio ci fa notare l’esigenza di una soluzione portatile, nel seguente messaggio:
Carissimo staff della Chiave Orgonica, vi seguo da tanto e vi stimo altrettanto!!!!
Pierantonio
Vi scrivo per porgervi un quesito importante per me che mi piace vivere sano e difendermi dalle scie chimiche e le onde ELF ogni giorno. Quando sono a casa porto sempre l’elmo di alluminio, ho in giardino molti meta-flak e in casa orgoniti.
Purtroppo mia moglie vuole per forza andare in vacanza al mare a Gatteo, ma quella zona è fortemente bombardata da bario e con tutti i WiFi degli alberghi e ristoranti è come stare in un microonde!!!!!
Come posso fare a difendermi senza dare troppo nell’occhio e senza scottarmi la testa con l’alluminio?
Carissimo Pierantonio e carissimi lettori svegli, la soluzione al problema esiste, è naturale, economica e realizzabile in casa: il suo nome è chembuster pocket.
Questo strumento innovativo e essenziale nasce approfondendo gli studi del celebre Umberto Marazzoni sull’aceto di mele in relazione alle scie chimiche e dall’esigenza di un alleato quotidiano nella lotta alle intossicazioni radioattive.
Come è stato provato da studi scientifici indipendenti, l’aceto di mele ha la capacità di disgregare i metalli presenti nell’aria, impedendo quindi che questi vadano in elettrolisi per l’esposizione a onde scalari ed hertziane emesse da cellulari, modem e ripetitori.
Una volta neutralizzato il processo di elettrolisi igroscopica le particelle metalliche cadono a terra innocue, ed anche la coprolite, elemento persistente nell’aria, viene messa KO.
Realizzazione
Per realizzare un chembuster pocket avrete bisogno dei seguenti elementi:
- Aceto di mele rigorosamente bio.
- Uno spruzzino in vetro.
Innanzitutto va chiarito che l’aceto di mele biologico è di vitale importanza, perché in caso contrario potrebbe aver subito contaminazioni o peggio ancora potrebbe presentare un karma negativo in grado di capovolgerne gli effetti.
Lo spruzzino, che può essere reperito in un negozio di articoli per la casa, deve essere in vetro, possibilmente temperato, e non in plastica, sempre per il discorso della contaminazione.
Una volta in possesso dello spruzzatore in vetro assicuratevi di lavarlo bene in acqua calda, ma senza sapone, se acqua diamante è ancora meglio.
Una volta purificato riempitelo di aceto per 3/4 e lasciatelo riposare per almeno 24h, così che il liquido imprima la sua impronta energetica nel vetro.
A questo punto il chembuster pocket è pronto per essere messo in valigia o in borsa.
Consigli per l’uso
Chembuster pocket essendo 100% naturale non presenta controindicazioni e può essere usato in qualsiasi momento.
A differenza dei chembuster e dei meta-flak tradizionali che agiscono nella troposfera, chembuster pocket fa il suo dovere a terra, e per tale motivo potrete agire direttamente sul problema che vi si presenta.
Ad esempio potrete spruzzare un paio di volte sui nefasti router WiFi presenti nelle strutture turistiche o pubbliche, bonificare l’aria in presenza di ripetitori telefonici, o deviare il nanoparticolato di ricaduta delle scie chimiche nebulizzando copiosamente verso il cielo (in questo caso occhio alla direzione del vento).
Insomma, l’unico limite è la fantasia, e ricordate che generalmente l’effetto purificatore si attesta all’incirca sulle 2 ore, ma può ridursi anche del 50 o 60% se è presente forte vento o se in ambiente chiuso è presente un climatizzatore.
Fateci sapere la vostra esperienza con chembuster pocket o se adottate altri metodi preventivi quando siete fuori di casa.