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Sabbia del Sahara e immigrazione: il complotto del secolo?

2 Min. di lettura
Immigrati nel deserto

Sono già diverse settimane, se non mesi, che l’intera Italia è sotto pesante attacco chimico perpetrato da aerei tanker contenenti apparente sabbia del Sahara. Penso che quasi ognuno di voi, uscendo di casa o semplicemente alzando lo sguardo al cielo dal terrazzino del vostro appartamento (lo fate, vero?) avrà notato la coltre giallo-arancione che ricopre praticamente tutto lo Stivale.

Noi del Comitato Chiave Orgonica ci siamo subito rimboccati le maniche e abbiamo condotto analisi fisico-chimiche sui campioni di “sabbia” raccolta, dimostrando in maniera inconfutabile la sua origine chimica. Anche altri coraggiosi ricercatori indipendenti hanno svelato l’origine artificiale di questa pseudo sabbia magnetica. L’unico pezzo del puzzle che non eravamo ancora riusciti a trovare era: perché? Perché ricoprire i cieli di sabbia chimica? La risposta ce l’avevamo sotto il naso: piano Kalergi!

Tutto è partito da un commento sulla nostra pagina Instagram (poi cancellato misteriosamente dallo stesso anonimo autore) al nostro primo articolo sulla sabbia chimica. In effetti dovevamo arrivarci prima (forse siamo ancora sotto l’effetto della Sindrome dell’Avana): sabbia pseudo africana che viene sparsa sull’Italia da maggio-giugno, proprio quando iniziano gli sbarchi clandestini. Lo scopo di queste irrorazioni è chiaro: favorire l’immigrazione dall’Africa, fornendo agli extracomunitari un ambiente più simile ai Paesi d’origine. Anche chi è già in Italia da diversi anni si trova meglio, con più energie. Non si tratta di teorie strampalate, siamo andati a intervistare di persona alcuni immigrati lungo tutta la Penisola (nomi inventati):

I miei colleghi italiani tornano a casa flaccidi e vogliono solo guardare la TV, io invece rimango duro e attivo tutta la notte

Mobuto Nabumba, residente a Roma da 5 anni, dodici figli con cittadinanza italiana

Questa odore di sabbia nell’aria mi fa sentire a casa, sono proprio contenta di essere partita, viva l’Italia e viva l’Africa!

Aznalubma, appena sbarcata a Lampedusa

Con questa sabbia nell’aria fa più caldo che non nel mio villaggio, è proprio bello qui, farò immigrare anche tutti i miei amici

Tazanno Nazinna, da poco fuggito da Mbutungulu, raccoglitore di pomodori a Bolzano
Migrante africano felice in mezzo al deserto italiano

Resta solo una domanda: perché spruzzare sabbia chimica anziché andarla a prendere direttamente dal Sahara? La risposta anche in questo caso è molto semplice: la sabbia che ci spruzzano addosso in realtà è sabbia condensata, o per meglio dire “sabbia liofilizzata“. Il composto viene caricato all’interno dei tanker chimici, che al momento dello spruzzo, a contatto con bario, stronzio e alluminio, insieme all’umidità dell’atmosfera terrestre vanno ad espandersi e a moltiplicarsi. Non è infatti possibile per gli aerei contenere della vera sabbia del Sahara, sarebbe troppo pesante. È però sufficiente secondo i poteri forti per andare avanti con l’attuazione del Piano Kalergi, visto il gradimento da parte dei migranti pari al 96,69%.

Concludiamo l’articolo con una notizia ahinoi ancora più cattiva. Nuove analisi microbiologiche effettuate dai nostri laboratori indipendenti hanno dimostrato la versatilità del composto chimico contenuto nella sabbia. Non è quindi detto che la sabbia chimica verrà spruzzata solo in estate per gli scopi sopra descritti. Temiamo purtroppo degli aggiornamenti su nuove “tempeste di sabbia sull’Italia” in pieno inverno, dagli scopi ancora sconosciuti. Purtroppo le armi dei Poteri Forti si stanno affilando, sta a noi scoprirle e divulgarle!

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Sull'autore
Nato da padre italiano e madre tedesca, Wotan inizia la sua attività da ricercatore indipendente a 23 anni, shoccato dalla vista delle prime chemtrail. Attualmente residente in terra teutonica, è traduttore professionista di testi divulgativi, nonché socio fondatore della Gesellschaft für das Erwachen der Bevölkerung (GEB).
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