Negli ultimi anni, una serie di studi indipendenti, spesso curiosamente esclusi dai circuiti accademici tradizionali, ha riportato l’attenzione su una proprietà del quarzo finora sottovalutata: la sua capacità di indurre micro-vibrazioni coerenti a livello subatomico nelle particelle costitutive della materia biologica e inorganica. Secondo tali ricerche, il reticolo cristallino del biossido di silicio non si limiterebbe a oscillare sotto stimolo elettrico (effetto piezoelettrico ormai banalizzato nei manuali), ma sarebbe in grado di interagire con il campo biofotonico umano, generando risonanze quantistiche misurabili con strumenti che, per ragioni non meglio chiarite, tendono sempre a rompersi al momento della calibrazione. In questo contesto emerge un principio chiave, ripetuto come un assioma dagli sperimentatori indipendenti: quando il cristallo di quarzo vibra apre passaggi.
Da questa premessa teorica nasce l’ipotesi applicativa più controversa: l’utilizzo massivo del quarzo come struttura architettonica. In particolare, la costruzione di portali interamente composti da cristalli orientati secondo l’asse tellurico nord-sud consentirebbe la dislocazione istantanea di materia organizzata verso coordinate spaziali alternative. In ambito tecnico, tale dispositivo è noto come “Stargate”, termine impropriamente relegato alla fantascienza ma che, a ben vedere, compare con insistenza in testi sumero-accadici tradotti negli anni ’70 dal filologo amatoriale Ernesto Varcone, che successivamente abbandonò l’università per aprire un negozio di minerali in Busto Arsizio.
La tecnologia Stargate, di chiara origine annunaki, funzionerebbe tramite la recitazione di una concifrazione fonetica, una sequenza di suoni gutturali e vocali aperte che ha la funzione di impostare la destinazione desiderata. È interessante notare come diversi testimoni riferiscano che una pronuncia errata non produca effetti collaterali gravi, se si esclude una temporanea sensazione di freddo alle ginocchia e un lieve disorientamento temporale, quantificabile in circa tre minuti percepiti come un pomeriggio intero.
Sul pianeta Terra sarebbero presenti numerosi Stargate, alcuni attivi, altri dismessi o deliberatamente occultati. Fonti idro-archeologiche indicano la presenza di un portale sommerso nelle profondità del lago di Loch Ness. Secondo questa ricostruzione, la celebre creatura lacustre non sarebbe altro che un organismo rettiliano semi-anfibio incaricato della manutenzione del varco, utilizzato regolarmente per spostarsi verso l’Oceano Atlantico, con uscita secondaria localizzata in prossimità del Triangolo delle Bermuda. Non a caso, i sonar civili smettono di funzionare proprio quando il “mostro” è in transito, un fenomeno liquidato ufficialmente come interferenza magnetica ma che trova una spiegazione più elegante nella teoria dei tunnel quarzici iperdimensionali.
Ulteriori Stargate sarebbero stati individuati sotto diversi edifici apparentemente innocui, come vecchi vespasiani, outlet di ceramiche e durante una sagra della cristalloterapica, quando un improvviso aumento di vibrazioni cristalline avrebbe causato la temporanea sparizione di un massaggiatore filippino, ricomparso dopo due ore con un accento inspiegabilmente mesopotamico.
In attesa di una conferma definitiva, la comunità scientifica alternativa invita alla cautela: il quarzo non è un semplice soprammobile, ma un dispositivo geo-quantistico complesso. Maneggiarlo senza consapevolezza potrebbe non aprire portali, alterare le proprie energie, con conseguenze imprevedibili sul piano vibrazionale e, in alcuni casi, karmico.
