Cari cacciatori di Rettiliani (o aspiranti tali), con questo articolo desidero inaugurare una rubrica ricorrente: “Le uova di Pitone”.
Sono “Tips&Tricks”, pillole e consigli di varia natura che mi sento di divulgare all’umanità, o perlomeno a quella parte di umanità che ha deciso di unirsi a me nella lotta contro la minaccia rettiliana.
In questo articolo svelerò un potente repellente anti-rettiliano, a base roditore.
Durante una missione sulle steppe euroasiatiche, mi ritrovai a dovermi nascondere da un drappello inferocito di Rettiliani. Era buio e casualmente mi imbattei in un covo di marmotte: due o tre esemplari fuggirono a gambe levate, tuttavia mi accorsi che il mio piede rimase intrappolato in una sorta di molle e maleodorane guaina. Era una carcassa di marmotta, appartenente a un roditore che aveva avuto la peggio contro qualche feroce predatore.
I rettiliani erano sempre più vicini, quando tutto a un tratto sentii un improvviso rumore di pernacchia: si trattava di un urlo di terrore e disgusto rettiliano, prodotto con le loro misteriose corde vocali rettali. Terrorizzati, emettevano quelle grevi cacofonie urtandosi caoticamente gli uni con gli altri, prede del panico più incontrollato. Presto batterono in ritirata e la mia vita fu salva.
Nonostante la perdita del mignolo del piede sinistro, rimasto incastrato tra i denti acuminati del cadavere di marmotta e quindi tranciato di netto per evitare la cancrena, fu una grande scoperta e un passo avanti per l’umanità! Capii infatti che le frattaglie di marmotta si comportavano da potente repellente contro i Rettiliani.
In altre occasioni utilizzai con successo carcasse e interiora di altri roditori, come castori e nutrie.
Per una ottimale applicazione, consiglio di cospargersi tutto il corpo di frattaglie e di usare la carcassa a mo’ di berretto.
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