Alieni

Rettiliani: chi sono e come sono fatti

10 Min. di lettura

Carissimi e adorati fratelli bagnati di energia cosmica, a scrivere è Peppe Pluton, messagero siderale, araldo terrestre dei pleiadiani e divulgatore di amore e pace universale.
Sempre più spesso persone preoccupate mi chiedono informazioni in merito ad entità draconiane, o anche dette rettiliane per la loro similitudine con i rettili terrestri. Nonostante io abbia collaborato con i ragazzi del Comitato Chiave Orgonica per la stesura della guida al riconoscimento di un rettiliano (tradotta in 12 lingue n.d.r.), non ho mai deticato un articolo completo a questi esseri.

Cari fratelli di luce terrestri, chiedo venia e con questo articolo spero di soddisfare tutte le vostre curiosità in materia.
Viviamo in un’epoca caratterizzata dal risveglio celeste, del quale io sono un umile messaggero, pertanto eccomi qui, spogliato da ogni cencio fisico e irradiato dal vibrante amore cosmico, per trasmettervi tutte le mie conoscenze in materia.

Origini

Sulle origini delle entità rettiliane circolano diverse teorie, alcune delle quali diffuse proprio da questi ultimi per magnificare la propria esistenza. Un esempio di queste teorie è quella che li vede come antiche divinità terrestri, o discendenti di Atlantide.
La verità è che sono esseri proveniente dal sistema solare di Thuban, anche noto come Alpha Draconis, distante circa 309 anni luce dalla Terra. Il loro pianeta natale, Imbongolo Ephukile, è due volte la nostra Terra, non presenta poli glaciali ed ha temperature massime che arrivano anche a 69 gradi Celsius. Morfologicamente presenta alcuni piccoli oceani, deserti eterni, e verso i poli delle fitte giungle dai climi umidi simili alle nostre foreste tropicali.

Potrà sconvolgere alcuni di voi, ma i rettiliani sono, al pari dei pleiadiani, nostri fratelli genetici, figli degli antichi padri creatori che inseminarono il cosmo migliaia di anni fa. Essi, per la precisione, sono i secondogeniti e per diverso tempo anche figli prediletti. Questo fino al tradimento dei padri, per seguire la strada tracciata dal serpente Sahathan, che li ha resi uno dei popoli cosmici più pericolosi e assetati di fama e potere.

Anatomia

Senza dubbio l’aspetto fisico dei rettiliani non lascia spazio a incertezze sulla loro identità, come invece può accadere con i biondi, belli e tonici fratelli pleiadiani.
L’aspetto mostruoso da rettile, le squame lucide e di un verde molto scuro, i denti appuntiti e malcelati, gli occhi terrificanti e la loro altezza considerevole, li rendono inconfondibili.
Si presentano molto alti, superando abbondantemente i 2 metri di altezza e in taluni casi arrivando quasi a 3. La loro corporatura è molto possente ed hanno una cassa toracica imponente, ricoperta da una corazza naturale di osteodermi che si estende anche su spalle e schiena. Per essere una razza altamente evoluta su piano tecnologico conservano una forza e una agilità muscolare tipica degli animali selvatici.

La testa rettiliana presenta diverse squame più grandi rispetto al resto del corpo e degli occhi generalmente gialli con pupilla verticale, simili a quelli di un serpente. Il naso è composto da due fori sottili e la bocca apparentemente stretta, che in realtà è in grado di spalancarsi al punto da ingoiare un gatto intero. La loro lingua è molto più lunga di quella umana e spesso la tengono arrotolata nelle loro fauci.

La lingua lunga e capacità straordinaria di spalancare la bocca ci danno un indizio sulla loro dieta, basata principalmente sulla carne e in parte minore su invertebrati. Stiamo parlando di carnivori obbligati che mancano di denti specifici alla masticazione, con un intestino strettamente specializzato a estrarre sostanze da materia animale.
Quando hanno sembianze umane si sforzano ad ingerire anche vegetali per evitare sospetti, ma questo è possibile solo se prima hanno assunto degli speciali enzimi in grado di dissolvere le verdure nello stomaco.

Date le alte temperature presenti sul loro pianeta di origine, non hanno sviluppato endotermia e tutto il loro metabolismo è regolato dalla temperatura ambientale. Per ovviare al problema in ambienti termicamente sfavorevoli, si avvalgono di speciali tute riscaldanti.

Una menzione d’onore va sicuramente al loro peculiare apparato riproduttivo genitale e ai loro tre generi sessuali: maschio, femmina ed ermafroditə. Premetto che farò riferimento alle loro appendici simili al nostro pene umano col termine “genitali”, anche se si tratta di una parte del loro complesso sistema riproduttivo.

Comparazione tra umano e maschio rettiliano con pene protratto

Femmine: In condizioni naturali, presentano due prominenze particolarmente vistose sulla parte alta della schiena, dalla forma simile a seni umani. Questi rigonfiamenti, esibiti con fierezza, vengono utilizzati per strofinarsi contro superfici e pavimenti, un comportamento rituale che serve a marcare il territorio e a sedurre i maschi. Per confondersi tra gli umani ricorrono a fasciature contenitive che mascherano queste caratteristiche anatomiche. Presentano un’appendice retrattile simile ad un pene che serve a rilasciare segnali odorosi.

Maschi: Sono caratterizzati da un singolo testicolo di dimensioni sproporzionate, che li costringe a mantenere una postura leggermente curva. Quando raggiungono il culmine dell’eccitazione, rilasciano dal condotto rettale un fluido denso e colloso di colore verde-marrone, spruzzato a raggiera. Il loro organo genitale è retrattile e svolge diverse funzioni: è un raffinato recettore olfattivo e, al tempo stesso, un elemento decorativo utilizzato per attrarre le femmine, come farebbe la livrea variopinta di un pavone, o per imporre il proprio dominio sui sottoposti attraverso la sodomizzazione.

Ermafroditi: Detentori della responsabilità riproduttiva, sono comunemente chiamati “spazzini”. Dotati di due appendici sessuali, si dedicano alla raccolta degli umori secreti da maschi e femmine, combinandoli in una sostanza densa e cremosa. Questa miscela, simile a una pomata, viene impiegata come morbido substrato in cui covano le uova rettiliane che loro stessi depongono. Una curiosità è che gli ermafroditi possono ritrarre all’interno del corpo una sola appendice sessuale per volta.

Aspetti culturali

Descrivere la società rettiliana con parole umane è un’impresa ardua, data la radicale diversità dei loro valori e costumi. Possiamo però immaginarla come una cultura dominata dalla forza fisica e dall’arroganza, dove prestigio e potere si conquistano attraverso la violenza, in tutte le sue forme. Per i rettiliani, non esiste una legge universale: tutto è lecito se si ha il rango e un numero sufficiente di sottoposti per imporlo.
La loro società è spesso scossa da feroci conflitti interni, veri e propri scontri rituali in cui i partecipanti combattono fino all’esaurimento. L’obiettivo è sopraffare l’avversario in modo brutale, culminando in quella che potremmo descrivere come una violenta “sodomizzazione letale”. Gli sconfitti, se sopravvivono, spesso necessitano di complessi interventi chirurgici per ricostruire il tratto rettale, danneggiato dalla forza devastante impressa nei colpi d’anca durante il confronto.
Da questi cruenti scontri non traggono esclusivamente vantaggio sociale ma anche una forma di piacere fisico, simile all’orgasmo sessuale, ma staccato da qualsiasi istinto di procreazione. Questa caratteristica li porta ad avere rapporti fisici con gli umani, che noi possiamo confondere con desiderio sessuale, ma in realtà la fiamma che alimenta la loro passione è il desiderio di sottomissione.

Il potere non è prerogativa esclusiva dei maschi: anche le femmine, dotate naturalmente di organi simili ai genitali maschili, ricoprono ruoli di spicco nella gerarchia sociale. Al contrario, gli ermafroditi come accennato, sottoclasse destinata alla riproduzione, raramente abbandonano le cave a loro riservate.

Un altro pilastro della cultura rettiliana è la ricerca ossessiva di fama e popolarità, viste come strumenti essenziali per consolidare il potere. Questa sete di attenzione li spinge a comportamenti estremi e spettacolarizzanti. Non sorprende, quindi, che i social network terrestri siano nati ispirandosi alla loro esigenza innata di visibilità.

Ciò che rende i rettiliani particolarmente temibili è la loro sete di conquista, alimentata da una competizione ciclica che si tiene ogni 29 anni terrestri. Durante questo evento, i lord rettiliani si sfidano per ottenere il titolo di supremazia, assegnato a coloro che hanno conquistato il maggior numero di territori o pianeti nel ciclo precedente. I vincitori salgono ai vertici della loro rigida piramide gerarchica, consolidando il dominio sui loro simili.

Sovente gli abitanti dei pianeti conquistati finiscono schiavi, o peggio ancora vengono mangiati se per caso sfortunato incontrano il gusto dei palati draconiani.
Un caso di schiavismo secolare è quello perpetrato verso i grigi, che per via della loro semplicità di riproduzione sono la forza lavoro prediletta dai rettiliani. Se volete saperne di più sugli sfortunati alieni grigi vi consiglio la lettura del mio precedente approfondimento.

A dispetto dei loro metodi primitivi, e a tratti animaleschi, i rettiliani godono di tecnologie avanzatissime e invidiabili. Una di queste tecnologie, tema del prossimo capitolo, ha permesso loro di penetrare con facilità nei tessuti della società umana terrestre.

Maestri di trasformismo

Cari fratelli, se siete arrivati fino a questo punto della lettura, probabilmente sapete benissimo l’entità del problema di cui sto per parlarvi. I rettiliani, grazie alla tecnologia, i loro poteri psichici e capacità degne dei più celebri contorsionisti, sono in grado di assumere l’aspetto di esseri umani senza dare minimamente nell’occhio.

Grazie a questo grande potere sono riusciti, negli ultimi 70 anni a insinuarsi nel nostro tessuto sociale, in una maniera tale da acquisire l’influenza giusta per veicolare le decisioni politiche dei governi montiali. E non solo, perché data la loro fame di attenzioni ricoprono diversi ruoli nel cinema e nello spettacolo.

Non bisogna abbassare mai la guardia perché potrebbero anche nascondersi dietro alle identità di esseri umani apparentemente comuni e con un basso profilo. Quanto accaduto a mio caro amico Melvin dimostra che non si può essere al sicuro nemmeno all’Eurospin.

I rettiliani e l’Italia

Il mostro del Po

In pochi sanno che il nostro paese è molto apprezzato dai rettiliani, e non solo dal resto del mondo terrestre. Tra la fine degli anni ’50 e gli anni ’90 l’Italia ha ospitato la terza colonia rettiliana terrestre, in ordine di grandezza. Situata tra Vicenza e Rovigo, era composta da una serie di cunicoli e tunnel che portavano ad una enorme città sotterranea.
La loro presenza nell’area veneta ha dato origine a diverse leggende e dicerie legate al territorio.

Dietro il mito che vede i vicentini come “mangiagatti” si nascondono in realtà i draconiani, noti per la loro discutibile predilezione per la carne di felino. Tutto ebbe inizio nei primi anni del loro arrivo, quando si registrò un’improvvisa e misteriosa diminuzione dei gatti che vivevano liberi. Il legame tra la sparizione dei mici e i vicentini nacque probabilmente in seguito a qualche episodio di distrazione: un rettiliano travestito da umano potrebbe essere stato sorpreso mentre si nutriva di un felino.
Fortunatamente per i nostri amici pelosi, questa pratica è andata progressivamente diminuendo. La comunità draconiana comprese infatti che rischiava di compromettere la segretezza della loro colonia sotterranea. Dopotutto, se c’è qualcosa che spingerebbe le persone a rivoltare il mondo, è proprio il loro amore incondizionato per i gatti.

La storia più inquietante che riguarda il nostro paese è quella del famigerato “Homo Saurus” o mostro del Po.
Nel 1986, lungo il Po, in provincia di Rovigo, iniziarono a circolare inquietanti testimonianze di pescatori e cittadini che raccontavano di una creatura misteriosa avvistata nei pressi dell’acqua. Si trattava di un essere bipede, alto e slanciato, con pelle squamata, un muso allungato e occhi rosso vivo che terrorizzavano chiunque lo incontrasse. La creatura veniva descritta mentre usciva e rientrava nell’acqua con grandi balzi e un tonfo inquietante.
La vicenda destò grande scalpore nella zona, soprattutto perché gli avvistamenti furono accompagnati da tracce fisiche, come orme insolite e carcasse di animali trovate in circostanze anomale. Gli elementi ricorrenti nei racconti suggerivano che non si trattasse di semplici leggende, e gli abitanti della zona rimasero per anni segnati dal mistero, ipotizzando persino una connessione con presenze extraterrestri o fenomeni inspiegabili.
In base alle mie conoscenze posso dirvi che con tutta probabilità i rettiliani maschi utilizzavano quell’area per svuotare le loro ghiandole perianali, gonfie e dolenti quando per lunghi periodi non hanno modo di vuotarle naturalmente.

Rettiliani famosi

Stilare un elenco completo di tutti i rettiliani famosi sarebbe, per ovvie ragioni, un’impresa titanica e piuttosto dispersiva. Mi concentrerò invece sui personaggi più influenti della nostra epoca e, naturalmente del nostro caro Paese, per aiutarvi ad avere un’idea di quanto siano radicati.

Sergio Mattarella

Sergio Mattarella, il Presidente della Repubblica più sobrio e riservato che l’Italia abbia mai avuto, cela un segreto che sfugge persino ai più attenti osservatori della politica. Dietro il suo aspetto mite e il sorriso pacato si nasconde un’anima rettiliana, proveniente da un’antica dinastia di nobili draconiani. Il suo portamento impeccabile e il tono sempre misurato non sono altro che la perfetta maschera per nascondere le sue origini aliene.
Quando Mattarella fu eletto Presidente della Repubblica, La Chiave Orgonica fu la prima testata indipendente a dare l’allarme, e quando è stato rieletto per un secondo mandato non siamo rimasti sorpresi.
Le tracce della sua natura rettiliana emergono nei dettagli: l’immobilità quasi innaturale durante i discorsi ufficiali, la capacità di mantenere la calma in qualsiasi situazione e quel luccichio particolare nei suoi occhi quando difende la Costituzione, dato dalla membrana X.
Se il suo ruolo terrestre è quello di proteggere la democrazia, dietro le quinte è chiaro che lavora per garantire che la supremazia della sua specie non venga mai compromessa.

Luca Laurenti

Il dolce e simpatico Luca Laurenti, volto molto amato dagli italiani e spalla comica del grande Bonolis, nasconde un’origine aliena. Ricordo che rimasi molto scosso quando appresi della sua identità, ma col senno di poi avrei dovuto intuirlo.
Chi come me legge riviste di gossip saprà che a Luca piace praticare il naturismo, e sappiate che questo è un elemento tipico dei rettiliani. Essendo creature a sangue freddo amano scoprire più possibile il corpo per godere dei raggi solari.
Un altro campanello è la sua incredibile dote canora che stona totalmente con la sua voce abituale. Il trasformismo vocale è un tratto distintivo di questa razza aliena.

Mario Draghi

Mario Draghi, ex Presidente del Consiglio e volto austero della politica economica mondiale, non è soltanto l’uomo che ha salvato l’euro pronunciando un semplice “whatever it takes”. La sua freddezza calcolatrice, unita alla capacità di dominare mercati e istituzioni con una sola mossa, tradiscono una verità sconcertante: Draghi è un rettiliano di alto rango, emissario di un’élite galattica incaricata di mantenere l’ordine nelle economie terrestri.
Nomen omen, Mario Draghi ha scelto un cognome che tradisce facilmente la sua identità draconiana, ma abbiamo imparato che questi esseri spesso sono esibizionisti e amano lasciare indizi per chi sa osservare.
Le prove sono davanti agli occhi di tutti: la sua eloquenza glaciale, il controllo assoluto della scena durante i vertici internazionali e quell’abilità quasi sovrumana nel piegare le forze del caos economico al suo volere. Alcuni dicono che, durante il periodo alla BCE, Draghi avesse l’abitudine di isolarsi in una stanza protetta da schermature elettromagnetiche, dove, lontano da occhi indiscreti, attivava le sue comunicazioni telepatiche con i rettiliani della costellazione di Draco. Non sorprende, quindi, che sia riuscito a muovere miliardi come fossero pedine su una scacchiera, lavorando segretamente per stabilire un equilibrio finanziario che favorisse il loro piano interplanetario.

Pupo & Malgioglio

Storicamente, Cristiano Malgioglio e Pupo (Enzo Ghinazzi) sono legati da un’amicizia solida, cementata non solo dalla musica, ma anche dal celebre “Gelato al Cioccolato”. Tuttavia, questo rapporto nasconde un retroscena ben più profondo e inaspettato: sono fratelli di covata!
Da un lato troviamo un Malgioglio disinibito e spregiudicato, maestro nel sedurre i mariti altrui e autore di testi pieni di messaggi subliminali per alcune delle voci più iconiche della musica italiana. Dall’altro, Pupo: carismatico, poligamo da oltre 30 anni, capace di ipnotizzare le folle con il suo magnetismo naturale. Due facce di un’unica medaglia, accomunate da un segreto che traspare solo agli occhi più attenti.
I segni della loro natura rettiliana? Numerosi e disseminati tra i fotogrammi televisivi, quasi impercettibili a un primo sguardo, ma inequivocabili quando messi insieme.
La prova più scenografica ci arriva da Pupo, che durante un concerto in Calabria, in preda al climax di eccitazione ha rilasciato fluido dal condotto rettale, sporcando i pantaloni bianchi sotto gli occhi del pubblico. La vicenda è stata insabbiata subito, dando la colpa ad un brutto virus intestinale, ma noi sappiamo bene qual è la verità.

Altri personaggi di cui abbiamo già trattato in articoli dedicato sono Michelle Obama e Kamala Harris, entrambə ermafroditə. Cis arebbe da parlare anche di Andrea Giambruno, ma per lui i miei amici del CCO dedicheranno un approfondimento a parte.

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Sull'autore
Noto contattista sardo, che fin dalla tenera età riceve visite interplanetarie, dalle quali apprende notizie segrete. Ha instaurato un rapporto di amore e di vibrante condivisione con i pleiadiani, i quali sovente lo riempiono di conoscenza e calore.
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