Cari e dolci fratelli di luce, sono Peppe Pluton, messaggero delle stelle, intercessore dei pleiadiani e portatore del verbo di pace intergalattico.
Oggi sono qui per rispondere, finalmente, ad una delle domande che più di frequente mi ponete, e cioè: i pleiadiani come sono fatti?
Innanzitutto bisogna ricordare che benché ci assomiglino tanto in realtà sono anche molto diversi da noi, sia culturalmente che fisicamente.
È vero che anche loro sono figli degli antichi creatori (i primogeniti), ed hanno in comune con noi quel frammento di DNA (dei creatori n.d.r.), ma sono anche frutto dell’incrocio genetico con una specie presente in origine sul loro pianeta; proprio come noi che siamo stati creati a partire da ominidi simili alle attuali scimmie che tutti conosciamo.
Anatomia
Generalmente più alti dell’essere umano medio (difficilmente sono sotto il metro e novanta), con folte chiome bionde, occhi di ghiaccio e muscoli tonici da atleta professionista. Ecco come si presentano i pleiadiani ad una prima occhiata terrestre.
Un occhio inesperto potrebbe scambiarli per giovani uomini provenienti dal Nord Europa, ed infatti molti li chiamano volgarmente alieni nordici.
Analizzando la loro costituzione fisica più nel dettaglio si possono scorgere le prime differenze con gli esseri umani.
Partendo dal loro fisichino da atleti: basta toccarli per accorgersi che i loro muscoli sono molto più tonici e duri di un qualsiasi atleta umano.
La loro pelle, poi, è liscia e morbida come una pesca, priva di peli e mai presenterà sudorazione o tracce di sebo, anche sotto intensa attività fisica.
In ultimo, la loro pelle e i loro capelli non hanno mai cattivi odori ma anzi, hanno un profumo fruttato, quasi afrodisiaco e in grado di mettere le persone a proprio agio.
Le differenze più marcate con noi esseri umani riguardano però l’apparato genitale, anche se per i pleiadiani non si tratta esclusivamente di genitali ma di uno strumento altamente specializzato nella trasmissione di dati.
Ciò che noi umani per ignoranza chiameremmo pene andrebbe più precisamente definito “connettore“, perché mette in connessione il pleiadiano che trasmette con il pleiadiano (o umano) che riceve.
Il connettore, presenta un’asta generalmente più larga di un pene umano, e una base più stretta che garantisce un saldo ancoraggio durante gli scambi di dati. Il glande, molto simile alla punta di una freccia, permette una connessione istantanea, anche grazie alla soluzione lubrificante che secerne.
Non hanno delle vere e proprie erezioni come gli esseri umani ma comandano a loro piacimento la durezza del connettore e il flusso di dati.
Un’altra differenza visibile rispetto a noi umani è l’assenza di uno scroto e di testicoli esterni. Infatti sono dotati di tre testicoli interni, di cui due per generare seme e uno che trasmette agli altri due i dati che devono essere trasportati.
Dopo aver parlato del connettore è doveroso un appunto sull’orifizio recettore, posizionato dove noi esseri umani abbiamo l’ano. Benché esternamente vi sia un solo orifizio, internamente presentano due “strade”: una è quella dell’intestino e l’altra è una cavità che espone una ghiandola simile alla nostra prostata, e accoglie il connettore.
Noi esseri umani imperfetti abbiamo un’unica, e poco igienica, cavità (per ricevere la conoscenza siamo tenuti a curare la pulizia interna) e l’assenza totale di un connettore.
Per questi motivi noi contattisti siamo in grado esclusivamente di ricevere la saggezza celeste dai nostri amici pleiadiani. D’altronde abbiamo molto da imparare ma poco da insegnare.
Scrissi anche un articolo di approfondimento sul meccanismo di scombio dati tra umano e pleiadiano che invito tutti a leggere.
Sulle donne pleiadiane purtroppo ho poche informazioni, perché oltre ad essere poche ricoprono anche ruoli che non le portano al dialogo con noi contattisti.
Quello che so è che i maschi possono naturalmente ricevere e trasmettere dati, le femmine per la trasmissione necessitano di un apposito connettore che emula quello maschile. Grazie però a questo emulatore di connettore possono ricevere e trasmettere contemporaneamente, anche se in maniera meno efficace.
Fisicamente anch’esse molto alte, con un seno leggermente accennato, longilinee e molto servizievoli. Hanno perso da secoli le capacità riproduttive, anche se mantengono il loro ruolo di cura dei giovani.
Riproduzione
I pleiadiani hanno abbandonato da secoli, se non millenni, la procreazione per mezzo sessuale. Le motivazioni di tale scelta si trovano nell’imperfezione e nella casualità di tale metodo, che non garantisce il migliore risultato in termini evolutivi.
I nostri dolci fratelli delle stelle ci tengono molto alla purezza e alla qualità del seme e per questo motivo la riproduzione avviene in maniera artificiale, o meglio dire “controllata”.
I migliori maschi pleiadiani si spogliano di tutti i loro indumenti e si immergono, tutti insieme, in grandi vasche di riproduzione contenenti liquidi proteici ricchi di microelementi. Quando le vasche raggiungono la temperatura ideale tutti i presenti, contemporaneamente, rilasciano con forza il loro seme.
Al termine di questa procedura i maschi sono invitati a uscire dal liquido e a lavarsi via reciprocamente tutti i residui di nettare rimasti sul corpo.
Questo rituale rafforza i legami tra maschi pleiadiani e garantisce una migliore e maggiore produzione di seme in futuro.
Il seme prodotto nella vasca è prima oggetto di controllo della qualità e successivamente deposto in speciali camere di incubazione. Al termine di questa incubazione, che può durare fino a 6 mesi, vengono generati dei neonati pleiadiani che hanno l’equivalente dei nostri bambini di età compresa tra i 10 e i 12 anni.
Un tempo, quando la riproduzione era naturale, i neonati erano totalmente inetti e dipendenti dalle cure parentali, come per noi terrestri, ma grazie alla tecnologia riescono a generare individui già pronti per la società.
La maggior parte dei nascituri è di sesso maschile, con un rapporto di una femmina su venti maschi.
Aspetti culturali
Molte persone si fermerebbero alle differenze genitali o riproduttive ma secondo il mio umile parere la differenza più grande con noi terrestri è su piano sociale e culturale.
La società pleiadiana si potrebbe definire perfetta perché concetti come la guerra, l’odio e la discordia sono stati superati da secoli. Hanno un fortissimo senso di giustizia e del dovere, anche più forte dei terrestri giapponesi.
Ogni pleiadiano nasce con un ruolo nella società, ed è ben felice di ricoprirlo per il bene di tutti. Non esiste invidia, razzismo o diatribe sulla parità di genere perché tutti riconoscono di avere uno scopo importante in egual misura; un alto ufficiale interstellare non si sentirà mai superiore ad una addetta alla produzione alimentare, e viceversa.
All’interno della società esistono comunque delle gerarchie e dei ranghi, dove gli esemplari frutto della selezione del seme migliore ricoprono ruoli di responsabilità maggiore, ma questo è uno dei punti saldi della loro società: la purezza del seme e delle generazioni future, prima di tutto.
Le donne, benché poche, ricoprono ruoli essenziali alla società come accudire i giovani, mantenere il rigore igienico e garantire la corretta alimentazione di tutti. Nessun maschio pleiadiano proverebbe mai invidia o senso di inferiorità nei loro confronti.
I pleiadiani sono molto longevi e possono vivere centinaia di anni terrestri. Potrebbero vivere molto di più, ma decidono di smettere di vivere per lasciare il posto alle nuove generazioni di esemplari geneticamente migliori.
Come si può dedurre dal nome essi sono originari delle Pleiadi, dove hanno colonizzato 7 pianeti.
Va però precisato che i pleiadiani con cui interagiamo noi contattisti allo stato attuale vivono per lo più in basi spaziali. Queste basi sono disseminate in tutta la nostra galassia. Sarebbe quindi più giusto definirli nomadi interstellari.
Pleiadiani famosi
A differenza di molte altre razze aliene, i pleiadiani non mascherano mai il loro aspetto per confondersi nella società umana. Proprio per il loro forte senso di giustizia e verità è più che raro incontrarne in mezzo a noi.
Una delle eccezioni alla regola fu Gesù, il primo pleiadiano e contattista tra gli uomini, anche se lui non era propriamente pleiadiano ma frutto di un incrocio genetico tra il miglior seme pleiadiano e una donna terrestre.
Molte persone credono che Enzo Paolo Turchi sia delle Pleiadi, ma si tratta solo di una diceria. Nonostante sia biondo, atletico, affascinante e di bell’aspetto, è un semplice essere umano.