Miei beneamati fratelli in luce, sono Peppe Pluton, uomo di pace e intercessore delle stelle ed oggi voglio parlarvi di un argomento che può risultare ambiguo a molte persone agli inizi del cammino celeste galattico.
In molti mi hanno chiesto come sia possibile lo scambio fisico di dati tra noi contattisti e gli uomini delle stelle ed ho quindi deciso di rendervene partecipi.
Come sempre ciò che scrivo è frutto della mia sincera e umile esperienza e di ciò che ho appreso lungo il mio cammino di luce celeste galattica che mi ha portato a contatto con esseri di vari mondi. Se ciò che vi dico vi turba o vi risulta incomprensibile vuol dire che per voi i tempi sono ancora acerbi, e in tale caso vi invito alla riflessione e non alla replica verbale violenta che sono solito ricevere in cambio delle mie parole di amore siderale.
Tutti voi conoscete la prostata maschile e molto probabilmente anche la spiegazione scientifica a riguardo. Ciò che non sapete è che si tratta di una ghiandola trascendente, un punto molto carico di chakra, noto nelle discipline yogi come “Kundalini“.
Nelle mitologie orientali la prostata ha sempre avuto un ruolo chiave ed è sempre stata relazionata all’elevazione spirituale e al piacere vibrante della conoscenza che scorre dentro di noi. Probabilmente gli amici dello spazio hanno portato all’uomo il sapere riguardante la prostata già migliaia di anni fa, ma come è noto molto dell’antico sapere è andato dimenticato, e ciò che ci rimane viene semplicemente ignorato dalle masse accecate dal loro limitatore.
Addirittura gli antichi maestri greci, illuminati dai loro scambi di flussi energetici sulle cime del monte Olimpo con gli Dei alieni, solevano trasmettere le loro conoscenze agli allievi mediante lo scambio prostato-rettale, che nei secoli a seguire venne volgarmente etichettato come sodomia dalla neonata chiesa. Come ho già ripetuto più volte non vi è nulla di più sbagliato che definire lo scambio di dati tra entità un mero atto sessuale, perché il sesso ha poco a che vedere e benché si tragga comunque piacere, si tratta di due diverse vibrazioni celesti.
Ma perché noi esseri umani siamo stati dotati di una ghiandola simile senza conoscerne il vero utilizzo? Ciò accadde 12.000 anni fa, quando colui che oggi tutti chiamano Dio e i suoi angeli crearono la nostra razza. Egli ci creò “a sua immagine e somiglianza”, e ci dotò di un apparato in grado di accogliere il connettore e ricevere un flusso di dati direttamente nella nostra anima. Purtroppo vi fu l’intromissione del serpente che dotò gli uomini di limitatore e con esso si andarono a perdere le vere funzioni della prostata.
Solo i pochi eletti dalla luce celeste galattica, o santi uomini dal ferreo temperamento sono riusciti a disattivare il proprio limitatore, sfruttando finalmente la prostata per i giusti fini.
Solo seguendo il cammino della luce, aprendovi alle correnti cosmiche di amore e comprensione potrete finalmente sbloccare le vostre prostate e accedere ad uno stadio più elevato di scambio spirituale.
E’ molto triste vedere quanto oggi le lobby pornografiche, guidate dai subdoli draconiani, facciano di tutto per far passare la prostata come organo di piacere maschile, promuovendo strumenti per la sua stimolazione.
Purtroppo è vero che la stimolazione fisica della prostata causa una sensazione simile al piacere sessuale, ma il motivo contrariamente a quanto vogliono farvi credere i disinformatori è legato alla sua delicatezza. Essendo un punto molto delicato per l’interscambio di dati questo reagisce in maniera molto brusca alle stimolazioni e soprattutto alle vibrazioni, e andando letteralmente in tilt rilascia scariche di piacere che possono causare eiaculazione (quest’ultima non accade se la si utilizza nella maniera corretta).
La stimolazione errata e l’abuso di strumenti appositamente studiati possono danneggiare irrimediabilmente la fragile superfice dove avviene lo scambio di sapere, ed è probabilmente ciò che vogliono che accada, per impedire al genere umano di elevarsi spiritualmente e di aprirsi ad un contatto interplanetario di amore e luce.
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