Ogni anno, gli italiani, allo scoccare della mezzanotte di fine anno bombardano il cielo con tonnellate di fuochi d’artificio. Si può dire che quella dei botti di capodanno sia ormai una tradizione irrinunciabile per molte persone, benché questi tecnicamente, il più delle volte, siano anche illegali. Ma perché le istituzioni chiudono sempre un occhio, nonostante i numerosi reclami contro i botti di fine anno? Ovviamente perché fa tutto parte del piano del NWO.
Andando con ordine, la nostra indagine è partita da una segnalazione fattaci da Peppino, che gestisce un canile indipendente con cani addestrati a fiutare scie chimiche. Il nostro caro amico ci ha informato che ad ogni capodanno, durante la deflagrazione dei fuochi di artificio, tutti i cani del suo canile iniziano ad abbaiare con veemenza verso il cielo. Oltre a questo comportamento a lasciare interdetto Peppino, e anche noi, è il fatto che i cani eseguivano abbai e latrati molto diversi tra loro, come se in cielo vi fossero decine di tipi diversi di scia chimica (per capire meglio di cosa parliamo vi invitiamo a leggere l’alrticolo riportato prima).
Non potendo trattarsi di un caso, abbiamo subito messo in moto le nostre acute menti da scienziati indipendenti, puntando il nostro sguardo a ciò che era presente nei cieli durande quei forti abbai: i fuochi d’artificio!
È bastato poco, una banale ricerca online, per fare una sensazionale scoperta sulla composizione chimica dei fuochi d’artificio, stranamente familiare a noi del mestiere.
Come potete notare dall’immagine sopra, troviamo bario, stronzio, rame, alluminio, sodio e magnesio. Si tratta dei classici composti con cui vengono farcite le scie chimiche. Possibile che sia solo una coincidenza? Che per ottenere quei colori servano veramente quegli elementi? La risposta è ovviamente no.
Continuando la nostra opera di documentazione abbiamo anche scoperto che la quantità di metalli pesandi inclusi nei fuochi d’artificio è notevole e supera di gran lunga quella presente nei serbatoi tanker. Le scie chimiche per mantenere la loro forma finale, e assolvere agli scopi più disparati, oltre ai metalli pesanti necessitano di diversi additivi. Per portare un esempio comprensibile, in un litro di nanoparticolato di stronzio troviamo in realtà solo 69 mg/l di nitrato di stronzio. Il discorso cambia se sciogliamo in un litro d’acqua il contenuto del cono di una batteria media, trovando ben 148 mg/l di salstronzio (sali di stronzio).
Il lettore converrà che si tratta di una dose alquanto elevata, anche alla luce degli effetti che questi elementi possono avere sul clima, l’orgasmo umano e il DNS delle piante.
Resta quindi un solo nodo da districare: perché sparare nella mesosfera così tanti composti chimici, contemporaneamente, e in tutti i cieli del paese?
La risposta è arrivata nel giro di poco, chiacchierando al bar con Pippo, che per chi non lo conoscesse è nostro consulente, nonché elettricista di fiducia. Avvalendosi di una bottiglia di Peroni, di un posacenere e dello stecco di un ghiacciolo ci ha spiegato, con la semplicità che lo contraddistingue, che il motivo dietro a questo bombardamento dei cieli è coprire i piloti che in quelle ore sono a casa in ferie a festeggiare la fine dell’anno. Inoltre, stando alle affermazioni di un amico di suo cugino, Pippo ci fa sapere che i piloti hanno addirittura l’obbligo di lanciare fuochi d’artificio per almeno 45 minuti, pena la perdita di benefit aziendali.
La popolazione ignara, dunque, in questo caso è complice dei piloti collusi che quotidianamente spruzzano nanoparticolato nei cieli del nostro bel paese. Senz’altro non possiamo sperare in nulla di positivo iniziando l’anno nuovo in questo modo. Come si suol dire tra piloti: chi irrora a Capodanno, irrora tutto l’anno!