Se fino ad ora avete pensato che il binomio alieni-biciclette fosse legato solo al famoso film E.T., preparatevi a rivedere le vostre convinzioni. Quello di cui stiamo per parlarvi sembra assurdo, ma è assolutamente reale ed è confermato da numerosi testimoni oculari. Vi starete sicuramente chiedendo per quale strano motivo un essere extraterrestre dovrebbe rapire una bicicletta.
Prima di tutto, è importante chiarire che non si tratta di veri e propri rapimenti, anche se il termine bikeductions deriva dalla fusione di bike (bicicletta) e abduction (rapimento); in realtà, si parla di furti.

Il fenomeno è particolarmente diffuso negli Stati Uniti, dove, purtroppo, per via del razzismo, spesso vengono incolpati i neri (una subdola mossa di debunking?). Da qui nasce la celebre espressione “nigga stole my bike”, diventata protagonista di numerose vignette di black humor.
Ora entriamo nel vivo della questione: i motivi dietro questi furti. Per farlo, ci affidiamo agli studi dell’ufologo Jonathan Livingstone, che da cinque anni si occupa di questo misterioso fenomeno. Le testimonianze raccolte sono chiare e quasi tutte concordano: si parla di biciclette che misteriosamente prendono il volo, guidate da figure indistinte, nere o grigie, che scompaiono nel nulla dopo pochi secondi.
In rari casi, le biciclette rubate sono state ritrovate nei boschi giorni dopo la loro sparizione. Livingstone ha faticato a comprendere la dinamica, ma alla fine ha formulato una teoria che, al momento, è la più accreditata. I furti sarebbero opera di una razza aliena conosciuta come i grigi (servitori dei rettiliani, n.d.a.), spesso invisibili tra noi grazie alle loro capacità mimetiche. In alcuni casi, a causa di guasti alle loro apparecchiature, sono costretti a raggiungere le loro navette con mezzi “alternativi”.
Grazie ai loro poteri telecinetici, possono far levitare oggetti metallici (non la materia organica), e una bicicletta diventa lo strumento ideale per spostarsi inosservati in situazioni di emergenza. Le analisi condotte sulle biciclette ritrovate hanno rivelato alti livelli di radiazioni gamma, soprattutto nella zona del sellino, che viene sistematicamente rimosso dal pilota al momento del furto.
Nel mondo dell’ufologia, la teoria di Livingstone ha suscitato opinioni contrastanti: alcuni la ritengono poco credibile, mentre altri la accolgono con entusiasmo. Nel campo dei contattisti, invece, diversi nomi di spicco, tra cui anche il nostro collaboratore Peppe Pluton, hanno confermato la validità di questa spiegazione.
La domanda che ci sorge spontanea è se Spielberg si sia ispirato a una sua esperienza di “bikeduction” per realizzare E.T., o se sia stato pagato per insabbiare la verità. Una risposta certa, probabilmente, non l’avremo mai.