Giungono puntuali al nostro Comitato le analisi dell’acqua di Firenze, dove oggi una conduttura erosa ha creato una voragine che ha inghiottito diverse automobili. Una nostra fonte (un residente che preferisce farsi chiamare “Palaha”) ha inviato un campione dell’acqua che fuoriusciva dalla conduttura ad un fidato laboratorio d’analisi indipendente, che nel giro di poche ore ha uscito le analisi. Quello che i laboratori di regime tengono nascosto è che l’acqua conteneva quantità oltre il limite consentito dalla legge (ben il 2000% in più) di fluoro e bario, che mescolati assieme hanno creato un potente agente corrosivo (il Fluoruro di Bario) che ha aggredito la tubatura, in questo caso un vecchio tubo di metallo installato nell’Ottocento e mai sostituito. Ma da dove provengono questi elementi chimici che normalmente non dovrebbero essere presenti nell’acqua domestica?
Per il bario la risposta è semplice, chiunque abbia conoscenze anche solo rudimentali di geoingegneria clandestina sa che esso è il componente principale delle cosiddette “scie chimiche“, che spruzzato a tonnellate quotidianamente dagli aerei sulle città ricade nel sottosuolo, inquinando le falde acquifere. Il fluoro invece ha una duplice origine: non solo viene immesso clandestinamente dagli acquedotti di regime, ma anche e soprattutto inconsapevolmente da coloro che si lavano i denti usando ancora dentifrici a base di fluoro. Chiediamoci dove va dopo averlo sputato nel lavandino!
I potenti sono a conoscenza di questo rischio? Secondo noi sì. A cosa servirebbero altrimenti tutti quei cantieri che aprono in città, se non a sostituire vecchie tubature con nuove in plastica resistente alla corrosione? Ci domandiamo a questo punto se anche altre vecchie condutture sono a rischio erosione. Possiamo ancora dormire sonni tranquilli sapendo che sotto casa nostra scorre una tubatura nella quale passa un agente chimico corrosivo?
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