Pace e bene, miei lettori fedeli, sono Padre Rosario, e oggi vorrei discutere un tema che molti fedeli affrontano con me, seppur con pudore, nel confessionale, ovvero quello del sesso. La maggior parte delle domande verte sul sesso prematrimoniale, al quale la Chiesa ha già risposto con un sonoro diniego (seppur con qualche eccezione di cui parlerò nei prossimi articoli); quello che consiglio ai single e ai fidanzati è quanto citato da Bergoglio quando ha affrontato il delicato tema della masturbazione. Egli afferma che una profonda scoperta del proprio essere è essenziale e necessaria prima di prepararsi all’incontro con l’altro: “Anche apprezzare il proprio corpo nella sua femminilità o mascolinità è necessario per poter riconoscere se stessi nell’incontro con l’altro diverso da sé” (Amoris Laetitia). Scopritevi dunque, toglietevi le vesti, apprezzatevi quanto volete e come volete, basta che non fornicate.
Un tema invece molto poco discusso ma che turba soprattutto i fedeli più anziani e/o vedovi è quello del sesso nell’aldilà. Alcuni arzilli fratelli temono, più che la venuta nel Regno dei Cieli, il fatto di non poter più praticare quello che per loro è un vero e proprio atto d’amore, e, perché no, di piacere. La loro preoccupazione è che, dato che nel candido Paradiso terrestre non si può procreare, l’atto sessuale sarebbe inviso a Nostro Signore. Molti sono addirittura tentati da Satana nel convertirsi all’Islam (la storiella delle 72 vergini, eccetera). A queste pecorelle smarrite rispondo, non abbiate paura!
Il Libro della Genesi parla infatti apertamente di angeli che hanno rapporti sessuali con le donne (Genesi 6, 1-2.4), episodio confermato, se ce ne fosse bisogno, anche dal Libro dei Vigilanti. Le donne non sposate avranno quindi finalmente in Paradiso quello che non hanno mai potuto avere col loro corpo terreno, anzi avranno la possibilità di partorire dei figli (“Gli angeli si uniscono con le donne che generano giganti di 300 cubiti – 135 metri”). Alleluja! La cosa dovrebbe consolare anche i vedovi che attendono il ricongiungimento con le loro consorti: elle stanno infatti godendo appieno della vita ultraterrena, non c’è sofferenza ma piacere nelle loro anime. Gioite con loro!
Per i maschietti e per le coppie, la faccenda si fa invece ancora più interessante. Pur la Bibbia non nominando esplicitamente il sesso nell’aldilà, essa nomina tutta una serie di divieti sessuali facendo riferimento unicamente alle anime terrene. Di riflesso si può quindi leggere che nella Bibbia tutti i divieti si esauriscono con la nostra morte. Altre interpretazioni delle Sacre Scritture, più vicine al pensiero del nostro attuale Pontefice, vedono il sesso come espressione del nostro amore per un’altra persona, il quale diventa quindi fonte di energia che sgorga dalle nostre anime e si combina con l’altro. Nell’aldilà la nostra energia spirituale è naturalmente non condizionata dalle limitazioni del nostro corpo terreno: ecco quindi che il piacere e il godimento del sesso possono toccare picchi che sono altrimenti irraggiungibili finché imprigionati in questa armatura carnale.
Vi è inoltre da specificare che nell’aldilà ci si libera delle catene della possessività e dell’esclusivismo (nel rito del matrimonio è celebre la frase “finché morte non vi separi”), visti come peccato, dando quindi libertà a chiunque di rivolgere le proprie attenzioni a chicchesia, senza gelosia da parte di nessuno. Una ragione in più, amici cattolici, per affrontare la morte con piacere.
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