Tutti i lettori certamente conosceranno le controverse (e dannosissime) scie chimiche, a chi di noi non è mai capitato di ammirare il cielo in una limpida giornata trovando queste strisce fumose nel cielo. La loro spiegazione scientifica ovviamente è che si tratti di semplici nuvole fatte di cristalli di ghiaccio create dal calore dei reattori di un aereo, spieazione paragonabile alla favoletta della cicogna che si racconta ai bambini per veridicità.
Alle persone normali piace questo tipo di spiegazione che fa acqua da tutte le parti perché tendenzialmente l’essere umano opta per le spiegazioni più rassicuranti. Le persone con un minimo di intelletto e senso logico invece vanno più a fondo, come credo la maggior parte di voi lettori.
Come avrete intuito dal titolo, non sono qui per parlarvi di scie chimiche ma per porvi all’attenzione e farvi riflettere su una loro conseguenza, ovvero gli “aerocondensati chimici“.
La scoperta è stata fatta di recente da un team di studiosi croati intenti a monitorare i cambiamenti climatici in relazione all’immissione di sostanze chimiche nei cieli. Questo team ha registrato un fenomeno molto anomalo, e cioè dopo la dispersione di alcune scie chimiche (in genere tra le 3 e le 4) e con determinate condizioni dovute alle correnti aeree si vengono a formare delle strane nuvole molto dense.
Le suddette nuvole ad una prima occhiata possono sembrare simili a tutte le altre ma hanno caratteristiche molto singolari che ne escludono categoricamente una composizione naturale. Infatti esse oltre ad essere compatte sono anche troppo scure per le loro dimensioni ridotte e questo è dovuto alla loro composizione che impedisce ai raggi solari di passare loro attraverso.
Purtroppo essendo un fenomeno venuto alla ribalta di recente non abbiamo dati a sufficienza per stabilire quali effetti possono avere queste sull’ambiente e sulla popolazione, se gli agenti chimici che le compongono vengono annullati in quanto scarti, se sono amplificati o addirittura mutati. Non è stato ancora effettuato nessun test con il meta-flak e a tal proposito fateci sapere la vostra, se avete avvistato qualche aerocondensato e se avete provato a contrastarlo con tale metodo.
In ultimo vi segnalo che stando ad alcune testimonianze giunteci dal Nord Italia sarebbero state ritrovate strane masse gelatinose, avvolte da una membrana simile a lattice, nei pressi di un ruscello subito dopo la comparsa di un aerocondensato.
Cosa ci stanno facendo sopra le nostre teste? Condividete, la gente deve sapere.
Unisciti al nostro canale Telegram!
Resta aggiornato e non perderti nessuna news scientifica indipendente!
Iscriviti ora