In Inghilterra, dopo essere stata ufficializzata la sindrome aerotossica (precedentemente trattata in questo articolo), vi è un gran fermento riguardo la questione delle scie chimiche e della sindrome aerotossica/morgellone. I nostri coraggiosi piloti, che rifiutano la geoingegneria, sono i primi a farne le spese.
Nel Warwickshire, Regno Unito, gli attivisti stanno lavorando sul campo per realizzare un nuovo documentario sulla sindrome aerotossica, che potrebbe costringere l’industria aeronautica e il governo a prendere una posizione chiara sulla questione. Gli ex piloti John Wick ed Edric Watson affermano di essere stati costretti alla pensione a causa della sindrome aerotossica.
Il risultato dell’esposizione ai vapori di olio usati nei motori degli aerei, e ai vapori di risalita delle taniche contenenti metalli pesanti e sostanze chimiche pericolose, che si diffondono nella cabina attraverso il sistema di ventilazione, è una questione seria.
I nostri due eroi hanno fondato la “Aerotix Foundation” per diffondere quanto più possibile l’informazione riguardo questa pericolosa malattia. Uno dei piloti, rimasto anonimo, è recentemente apparso in “Broken Wings”, un nuovo documentario incentrato sul BAe 146, un aereo particolarmente interessato dal problema, poiché progettato e costruito come tanker dai militari, in seguito riconvertito ad uso civile.
Wick, costretto a terra dalla compagnia a causa delle gravi ripercussioni della malattia, ha dichiarato: “Il fumo è stato vietato nei luoghi pubblici per evitare disturbi e inquinamento, ma chissà perché il governo ritiene che i fumi tossici spruzzati da un aereo a bassa quota vadano bene, e nessuno riconoscerà le malattie derivanti da ciò”.
Watson, andato in pensione a soli 33 anni per motivi di salute, afferma che spesso i piloti ignorano i sintomi neurologici fino a quando non peggiorano, anche perché i medici non possono diagnosticare la malattia per ovvi motivi. Inoltre, aggiunge: “La gente non conosce abbastanza. La CAA ha confermato che trenta passeggeri possono essere stati colpiti, ma è noto che il numero di intossicati è vertiginosamente più alto. Noi abbiamo le prove, ma le autorità ci ignorano”.
Altre testimonianze ci arrivano da aeroporti sparsi per il Paese, dove piloti si sono rifiutati di salire a bordo e pilotare aerei, causando disagi e ritardi per il traffico aereo, fino a quando non sono arrivate le autorità preposte, che hanno parlato con i piloti, rassicurando di provvedere a nuovi sistemi di filtraggio e di sicurezza per chiunque salga su un aeromobile.
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