Finalmente, dopo un lungo e travagliato inverno caratterizzato da costanti attentati aero-climatici, è sbocciata la primavera, e quasi all’improvviso sono tornate le tanto amate giornate di sole; ma cosa c’è dietro al repentino cambio di stagione?
Sicuramente diverse persone saranno state tratte in inganno, e alla vista del cielo azzurro avranno sussultato, ma c’è ben poco da stare allegri, gli attacchi climatici non sono finiti e il cielo azzurro (come molti hanno dimostrato) è in realtà una fitta coltre di manganese.
Come accade ogni anno, dopo un catastrofico autunno indotto, per rovinare raccolti e privare la popolazione di vitamina D, gli aerei di linea iniziano a spruzzare una speciale miscela di machalite interpolarizzata e manganese G che asciuga le nuvole con la sua azione igroscopica e crea una spessa coltre bluastra.
A causa dell’elevata presenza di agenti chimici letali nella troposfera tale composto ha un’azione molto aggressiva, mirata a disgregare le particelle di paraffinum liquidum, dimethicone e sodium laureth sulfate, responsabili della persistenza dei cirri.
Il prodotto di scarto di questo processo disgregativo molecolare sono i ben noti nano-polimeri di ricaduta, che sicuramente avrete visto svolazzare di questo periodo e confuso con banale polline di pioppo. All’occhio inesperto, infatti, tali filamenti possono apparire simili a polline di pioppo, ma se ci si sofferma un po’ ci si accorge del contrario.
Prima di tutto, i nano-polimeri di ricaduta sono presenti anche in aree prive di pioppi nel raggio di diversi chilometri, e cascano dal cielo come fiocchi di neve, non trasportati dal vento come potrebbe essere per il polline.
La seconda prova è il fatto che se arrotolati con le dita vanno a formare una specie di cordino molto resistente, al contrario del polline che invece tende ad appallottolarsi disfacendosi.
In ultimo, come per la neve chimica, avvicinando tali filamenti alla fiamma dell’accendino si percepisce uno strano odore plastico e le fibre tendono ad annerirsi molto velocemente.
Noi della Chiave Orgonica, come diversi altri team scientifici indipendenti, abbiamo eseguito meticolosi esami nei nostri laboratori privati, rilevando livelli anomali di manganese e machalite. Analizzando al microscopio le fibre si è scoperto che esse hanno una composizione molecolare del tutto singolare, diversa da qualsiasi altro materiale conosciuto in natura sul pianeta Terra.
Le conseguenze della ricaduta di questi materiali di scarto sono tristemente note a tutti, e prendono il nome di allergie primaverili e avvelenamento da arsenico delle falde acquifere, il tutto sotto l’occhio intontito della popolazione, che continua a preoccuparsi cella Champions League.
Il nostro consiglio è quello di coprire le vie respiratorie, evitando l’inalazione, e l’uso di guanti di lattice nel caso si decida di maneggiare nano-polimeri.
Vi invitiamo inoltre ad eseguire test a casa vostra e a segnalarci i risultati, comunicando ora, data, luogo del ritrovamento e presenza di tanker nel cielo.
Non sappiamo dirvi con certezza quando smetterà di cadere tutto questo nano-particolato, ma generalmente il cambio indotto di stagione dura dai 10 ai 15 giorni.
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