Fenomeno in crescita, il quale purtroppo è molto difficile da notare e quantificare, è quello delle antenne/ripetitori camuffati da albero.
Non bastavano le antenne che palesemente occupano tetti, rotonde stradali e pareti di edifici ormai ovunque.
Il grande schema dei poteri forti prevede l’installazione di ancora più antenne, ma come fare? Semplice, mascherandole abilmente da alberi, e facendoci anche credere di aver reso le nostre città più green.
Quasi sicuramente questa notizia vi lascerà stupefatti, proprio come ha lasciato noi. Oggi giorno non solo dobbiamo tenere gli occhi ben alzati al cielo, per monitorare i fenomeni di geoingegneria, ma anche puntarli sugli alberi per capire se siano veri. Per noi ricercatori indipendenti il lavoro aumenta ogni giorno, purtroppo.
A decine sono arrivate le segnalazioni da parte di chi ci segue, e se in prima battuta abbiamo dubitato della loro veridicità, poi, ci siamo ricreduti.
Mossi, come sempre, dall’amore per verità e giustizia abbiamo effettuato le nostre ricerche.
È emerso che effettivamente questa tecnica di camuffamento viene adottata da qualche annetto, un po’ in tutto il mondo occidentale. Data la resa finale del mascheramento delle antenne, devono esserci molti soldi e grossi interessi in ballo.
Abbiamo anche scoperto che sul web sono presenti notizie sulle varie testate giornalistiche che parlano di nuove installazioni, in maniera pacata e normalizzante. Questa strategia viene adottata di frequente per anestetizzare le menti delle persone, con esiti spesso positivi. È probabilmente per tali motivi che nessuno ne parla, nemmeno i gruppi di attivisti contro WiFi e 5G!
Non ci soffermeremo sugli scopi di tali installazioni, dando per scontato che se siete arrivati sin qui saprete benissimo gli effetti negativi delle onde ELF, del WiFi, il 5G e le criptoonde.
A pagarne maggiormente le spese sono gli individui elettrosensibili, che non trovano pace nemmeno durante una passeggiata nel bosco.
È il caso di Pierbruno Mangiasemi, attivista contro il clima e nostro consulente, purtroppo affetto da elettroipersensibilità (EHS).
La scorsa estate Pierbruno si trovava in vacanza in montagna e durante una passeggiata tra i boschi è stato colto all’improvviso da shock anafilattico. Fortunatamente la sua compagna aveva a portata di mano un rimedio omeopatico, grazie al quale è riuscito a raggiungere vivo il suo uomo di medicina.
All’epoca Pierbruno non riuscì a dare una spiegazione a quella crisi allergica. Grazie alla consapevolezza che abbiamo oggi possiamo dire che molto probabilmente si era ritrovato nei pressi di uno, o più, alberi antenna.
Intanto il numero di persone elettrosnesibili aumenta, i prezzi delle case in zone con bassa copertura 5G schizzano alle stelle. I nostri governi dall’altro lato promuovono campagne di riforestazione ambigue, senza apparente motivo.
Chiediamoci se queste opere di riforestazione non nascondano in realtà l’obiettivo ultimo di installare antenne occulte sotto il naso della popolazione ignara.
Il Comitato Chiave Orgonica consiglia, nel caso di dubbi relativi a una macchia verde, di effettuare dei semplici controlli sugli alberi, per capire se sono naturali o finti.
Basta bussare con un po’ di forza sui tronchi, finché non trovate quello che suota in maniera metallica, e a quel punto guardare in alto alla ricerca di forme geometriche che possano ricondurre a un’antenna.
Unisciti al nostro canale Telegram!
Resta aggiornato e non perderti nessuna news scientifica indipendente!
Iscriviti ora