
Negli scorsi giorni è scoppiato l’allarme ebola in Sicilia per via degli immigrati provenienti dall’Africa.
Insospettiti da alcune testimonianze, arrivateci da un volontario di un centro di accoglienza, abbiamo deciso di mandare ad indagare una persona fidata residente a Lampedusa.
Il nostro inviato intervistando il volontario del centro ha scoperto che le persone sospettate di avere l’ebola (3) a suo dire presentavano delle piaghe diverse da quelle studiate sui manuali.
Il volontario ci parla di strane fibre presenti nelle eruzioni cutanee, fibre presenti anche in gola ed espulse tramite una forte tosse.
Dopo la breve intervista il nostro inviato ha tentato di acquisire quante più informazioni possibili ma purtroppo il centro di accoglienza è presidiato dalla marina militare, che sembra mostrare un grande interesse nel mettere a tacere tutto.
Dai pochi dati giunti a noi ci viene solo da pensare che questo caso è molto simile alla morte da morgellons in Kazakistan.
E’ risaputo che i paesi meno sviluppati vengono utilizzati come laboratori a cielo aperto, e ci chiediamo se non è in atto la sperimentazione di un ceppo di morgellons più aggressivo.
Che stiano coprendo il morgellons spacciandolo per ebola?
E’ curioso notare quanto il virus dell’ebola sia simile ad una fibra da morgellons al microscopio.


Ricordiamo che il morgellons non si trasmette da individuo a individuo, viene diffuso nell’aria mediante irrorazioni chimiche aeree.