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Dipendenti Alitalia: stop scie chimiche, facciamo fallire la compagnia per avere coscienze pulite

2 Min. di lettura

I piloti italiani hanno finalmente detto sì ai cieli puliti, lavandosi la coscienza dalle irrorazioni clandestine. Il referendum bocciato dai dipendenti Alitalia proponeva infatti di aumentare l’irrorazione di scie chimiche sui cieli del nostro Paese per raccogliere maggiori fondi pubblici, cosa che i coraggiosi dipendenti hanno rifiutato a costo di sacrificare il loro stipendio. La clausola, che i media non ce lo dicono, era stata inserita all’ultimo nella proposta del nuovo contratto di lavoro.

Siamo riusciti a contattare diversi piloti che hanno confermato la nostra tesi, orgogliosi di aver votato no. “È una vittoria per la salute nostra, delle nostre famiglie e di tutti gli italiani – chiosa Tiburzio, pilota di 28 anni e mezzo – è l’inizio della liberazione dai metalli pesanti”. Anche gli ex dipendenti in pensione sono in estasi: “Ho spruzzato per tutta la mia vita, se parlavo mi mettevano a tacere, ma ora che tutti si sono ribellati al sistema non possono fare niente. Ho passato la notte a piangere di gioia. Sono orgoglioso di questa generazione”. Parole forti, parole vere.

Ma come hanno intenzione di sbarcare il lunario i dipendenti, una volta licenziati? Ce lo spiega Rosalinda, sindacalista indipendente che ha spinto le hostess al voto di protesta: “Apriranno un blog sulle scie chimiche. Racconteranno la verità su Internet portando testimonianze autentiche, tenendo conferenze e vendendo libri. Non solo, ma una volta che si sarà fatta una reputazione potranno raccogliere soldi dalla pubblicità e come raccolta fondi dai seguaci per portare avanti cause civili e raccogliere prove contro l’avvelenamento globale”. Un’idea che solo grandi menti potevano pensare.

Se in Paesi gaudenti come la Corea del Nord o la Russia le scie chimiche sono bandite per legge e quindi i dipendenti delle rispettive compagnie aeree non sono complici del sistema, possiamo considerare i piloti italiani i primi al mondo a opporsi alle scie chimiche di Stato. Non ci sarà nessun riconoscimento pubblico, nessuna medaglia ufficiale, solo gogna mediatica e frasi accusatorie del tipo “hai votato no, ora ti meriti il licenziamento”. Ma un piccolo gruppo di complottisti, composto da noi e da voi, sa la verità, e ogni volta che vedrà un ex dipendente Alitalia sarà pronto a stringergli la mano.

Resta da vedere come si comporteranno i poteri forti di fronte a questo schiaffo di onestà. Siamo propensi a credere che salterà fuori qualche acquirente misterioso che salverà Alitalia all’ultimo momento, oppure ordineranno alle altre compagnie aeree di spruzzare in maggiore quantità. Sicuramente voleranno parole grosse, speriamo di non vedere intimidazioni o sparizioni improvvise di ex dipendenti ribelli. Difficilmente comunque vedremo veramente un’Italia dal cielo azzurro come una volta, ma almeno potremo sfoggiare patriottismo e riconoscere che, quando vuole, il nostro Paese ha la forza di ribellarsi.

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Sull'autore
Nato da padre italiano e madre tedesca, Wotan inizia la sua attività da ricercatore indipendente a 23 anni, shoccato dalla vista delle prime chemtrail. Attualmente residente in terra teutonica, è traduttore professionista di testi divulgativi, nonché socio fondatore della Gesellschaft für das Erwachen der Bevölkerung (GEB).
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